Europarlamento

Europee: studio, regioni più ricche più propense voto anti-Ue

Nessun legame diretto fra povertà cittadini e avversione Unione

Europee: studio, regioni più ricche più propense voto anti-Ue

Redazione Ansa

BRUXELLES - I territori ricchi o con un glorioso passato industriale sono i più propensi a votare partiti populisti e anti-europei. È quanto emerge da uno studio commissionato dalla Commissione Ue sulla 'geografia del malcontento verso l'Unione', che per la prima volta mappa il voto contrario all'integrazione europea espresso fra il 2013 e il 2018 in oltre 63.000 distretti elettorali di 28 Stati membri. L'avversione all'Ue "è guidata principalmente da una combinazione di declino industriale ed economico sul lungo periodo, bassi livelli di educazione e mancanza di opportunità lavorative sul territorio", scrivono gli autori, ma "una volta presi in considerazione questi fattori, le regioni più benestanti hanno maggiori probabilità di votare per partiti anti-Ue rispetto a quelle che stanno peggio, contrariamente alle spiegazioni che collegano il voto anti-establishment con le persone povere che vivono in luoghi poveri". Fra le zone d'Europa che hanno votato in massa per partiti anti-Ue ci sono infatti il Nord Italia, dove la Lega ha raccolto la maggior parte dei suoi consensi, e il ricco sud della Francia. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, così come l'anzianità, il tasso netto d'immigrazione "non sembra essere un problema rilevante per orientare il voto, così com'è invece raccontato dai partiti populisti - continua lo studio - zone con i tassi più alti di flussi migratori in entrata sono meno propense a un voto anti-europeo". 

 

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