07. AgriUE

Parco Maiella, alla riscoperta della biodiversità viticola

Con Bio Cantina Orsogna varietà autoctone e lieviti ancestrali

Redazione Ansa

(ANSA) - LAMA DEI PELIGNI, 18 SET - Un progetto che compie due anni e un altro che comincia, entrambi tesi a valorizzare i territori della Maiella e la loro biodiversità: sono quelli che il Parco Nazionale della Maiella e Bio Cantina Orsogna hanno festeggiato a Lama dei Peligni (Chieti), il primo è "Vola Volè Maiella National Park", il secondo "Pè nìn perde la sumente" che in dialetto abruzzese significa 'per non perdere i semi'.
    Quest'ultimo è legato alla 'Vigna madre' di Fernando Pietro Di Florio Di Renzo, patrimonio di antichi ecotipi di viti ultracentenarie ereditate dal nonno, ora da lui coltivate e conservate. Testimone diretto della comunità agricola del 1900 nella frazione di Lami a Lama dei Peligni, Pietro custodisce il patrimonio del germoplasma del suo vigneto costituito da ecotipi varietali come la Iuppitte, la Verdacchiona, l'Uva pane, la Middialonghe, l'uva dell'Acea, la Cococciola e altri in fase di analisi. Varietà autoctone che conservano l'identità del territorio e riducono l'inquinamento attraverso un minor uso di chimica e acqua, in controtendenza con la viticoltura mondiale che fa uso quasi esclusivo di varietà clonali e i cui vigneti sono figli di una sola vite.
    L'altro progetto, i vini 'Vola Volé Maiella National Park' - in collaborazione con i microbiologi dell'Università di Teramo e della Dalton di Spoltore - dal 2019 ricerca e seleziona i lieviti ancestrali e selvaggi nelle zone montane della Maiella non contaminate da fitofarmaci e coltivazioni intensive. Sui "Frutti Mbriachelli" della Maiella, ricchi di zuccheri e lieviti spontanei ancestrali, annualmente vengono selezionati i lieviti per le fermentazioni. Per conservare la biodiversità microbica della Maiella i lieviti dei vini 'Vola Volè Maiella National Park', liberi da registrazioni commerciali, sono a disposizione di tutti nella ceppoteca della "Banca di Conservazione del Germoplasma del Parco della Maiella" a Lama dei Peligni.
    Dopo due anni di ricerca e caratterizzazione sono stati individuati, testati e selezionati i lieviti selvaggi presenti naturalmente sulle uve pedemontane allo scopo di riportare nel vino il terroir microbico della Maiella Orientale. Dalla vendemmia 2023 i vini 'Vola Volé Maiella National Park' saranno fermentati integrando l'attività dei lieviti Saccharomyces selezionati sui frutti "mbriachelli" con i lieviti apiculati (lieviti deboli, poco alcool tolleranti) del terroir microbico delle vigne della Maiella Orientale. Escludendo questi lieviti dalla vinificazione si perderebbero profili organolettici unici e complessi che legano il vino al territorio, all'annata e al vitigno. Lo scorso 9 settembre, sotto la Vigna Madre di Lami, sono stati degustati i vini prodotti da sei lieviti apiculati della Maiella Orientale, tra lo stupore degli ospiti che ne hanno apprezzato la complessità e l'unicità, a confronto con gli stessi vini fermentati con lieviti convenzionali. (ANSA).
   

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