07. AgriUE

Crea, studio su patrimonio genetico varietà grano

Ricerca finalizzata a dare nuovo impulso ad attività sementiera

Crea, studio su patrimonio genetico varietà grano

Redazione Ansa

ROMA - La diversità genetica delle antiche varietà locali di grano duro (landraces) può aumentare l'adattabilità delle colture ai cambiamenti climatici e perfezionare le caratteristiche nutrizionali della pasta. A rilevarlo è uno studio pubblicato sulla rivista "Frontiers in Genetics" dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Crea) in collaborazione con l'Università di Napoli Federico II, l'Università degli Studi di Sassari, l'Università di Bari 'Aldo Moro' e l'Università Politecnica delle Marche. La ricerca è stata condotta con l'obiettivo di comprendere gli effetti del miglioramento genetico sulla diversità biologica del grano duro e di dare nuovo impulso all'attività sementiera nazionale.

I ricercatori, spiegano, hanno recuperato e studiato i profili genetici di una collezione di varietà di grano duro, suddivisa in tre gruppi: vecchie popolazioni e varietà locali (landraces), vecchie cultivar, selezionate a partire dall'inizio del XX secolo e varietà moderne a taglia bassa coltivate in Italia a partire dagli anni 70 fino ad oggi.

L'analisi dei profili genetici di oltre 250 varietà di grano duro coltivate negli ultimi due secoli in Italia ha mostrato come le vecchie varietà locali (landraces) siano state scarsamente sfruttate nei programmi di miglioramento genetico. Per gli esperti "si tratta, invece, di un prezioso capitale di risorse cui attingere oggi con le moderne biotecnologie per selezionare varietà efficienti non solo per resa e contenuto proteico, ma anche per aspetti legati alla sostenibilità delle produzioni e alle caratteristiche nutrizionali e salutistiche della granella".

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