07. AgriUE

Dazi: Consorzio Grana Padano, situazione gestibile

Berni, quando l'Italia fa sistema le cose vanno sempre meglio. Baldrighi, anche la Ue si deve muovere

Dazi: Berni (Consorzio Grana Padano), situazione gestibile

Redazione Ansa

ROMA - "Temevamo il 100% di dazi, siamo al 25%, l'incremento è di 3,25 euro, arrivando a 5 dollari al chilo, rispetto ai 15 immaginati è quindi molto più gestibile". E' questa la posizione del direttore generale del Consorzio Grana Padano Stefano Berni all'indomani del via libera da parte del Wto ai dazi anche su alcuni prodotti italiani che vengono esportati negli Stati Uniti. 

Per Berni se poi ci dovesse essere, come chiesto dalle Istituzioni italiane, dal Presidente del Consiglio e dalla ministra Bellanova e da alcuni Governatori anche delle forme di compensazione "si potrebbe gestire la situazione e tirare un respiro di sollievo". Secondo Berni, inoltre, anche la durata dei dazi sono una variabile importante. "Se durassero un anno - dice - non faremmo certo i salti di gioia ma potremmo fare fronte". Quando l'Italia fa sistema - aggiunge - le cose vanno sempre meglio''.

"Aspettavamo un tifone ed è arrivato un temporale, se poi ci saranno anche gli ombrelli dalle Istituzioni, conclude, potremmo anche non bagnarci troppo".

 

Anche secondo Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio tutela Grana Padano, la notizia dei dazi Usa può creare qualche difficoltà ai mercati, ma possono esserci gli strumenti per superare questo ostacolo. "Abbiamo la necessità che anche la Ue si muova. Potrebbe essere molto utile in tal senso rinforzare dal punto di vista della disponibilità economica i progetti di promozione dei prodotti interessati dai dazi verso gli Stati uniti con una procedura più snella di quella di oggi", afferma.

"È inoltre evidente l'attacco alle indicazioni geografiche per la scelta puntuale che è stata fatta dagli Usa sui dazi - aggiunge -, con la volontà di creare una frattura all'interno del nostro mondo escludendo ad esempio la mozzarella, esclusione dettata unicamente dal fatto che non esiste negli Stati Uniti la produzione di latte bufalino".

"Sono convinto - conclude Baldrighi - che il tentativo non servirà a infrangere la determinazione intorno alle regole sulla tutela delle denominazioni, con la coerenza che tutti gli attori del sistema IGP e Dop hanno sempre dimostrato".

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