07. AgriUE

Carne senza ormoni, Ue riapre negoziato con Usa

Hogan: standard qualità non si toccano, quota 45mila t non cambia

Carne senza ormoni, Ue riapre negoziato con Usa

Redazione Ansa

BRUXELLES - La Commissione europea ha chiesto ai Paesi Ue un mandato a negoziare con gli Stati Uniti e altri partner commerciali per rivedere il funzionamento della quota di importazione da 45mila tonnellate a dazio zero di carni bovine senza ormoni. La quota in sé e il divieto di esportazione di carne agli ormoni, quindi, restano invariati. La quota "rimarrà esattamente allo stesso livello", ha dichiarato il commissario Ue all'agricoltura Phil Hogan, rassicurando anche i consumatori "sul fatto che la suddetta quota continuerà a coprire solo i prodotti che rispettano gli elevati standard europei in materia di sicurezza alimentare e salute". La questione, aperta già dall'amministrazione Obama a fine mandato, non rientra nei dossier dei negoziati Ue-Usa stabiliti dall'incontro Juncker-Trump di luglio che escludono il settore agroalimentare, ma il suo ritorno sul tavolo proprio ora vuole essere un segnale a Washington da parte di Bruxelles di 'buona volontà' per cercare di dare una svolta alle relazioni commerciali molto tese degli ultimi mesi.

 

Nel dicembre 2016 l'amministrazione Obama aveva minacciato ritorsioni commerciali accusando l'Ue di non rispettare l'accordo siglato con Washington nel 2009 (già rivisto nel 2013) che metteva fine alla 'guerra sul manzo agli ormoni' della crescita, che durava dal 1989. La quota di esportazioni verso l'Ue, infatti, è 'erga omnes' in linea con le regole del Wto, e in questi anni i produttori americani sono stati regolarmente superati, in particolare, da quelli di Argentina, Uruguay e Australia e, più distaccati, Canada e Nuova Zelanda. Secondo Washington il non aver previsto un trattamento preferenziale per il manzo 'made in Usa' è sempre stata una violazione dell'accordo, mentre per Bruxelles una semplice applicazione delle regole del Wto. Le parti hanno cominciato a cercare una soluzione già nel 2017, con un'accelerazione arrivata all'inizio del 2018, dopo un incontro tra Hogan e il rappresentante Usa per il commercio Robert Lighthizer. Una volta avuto l'ok del Consiglio, la Commissione, compatibilmente con le regole del Wto, cercherà di assicurare agli allevatori a stelle e strisce una parte della quota con l'accordo degli altri partner interessati, con cui ha stretto o sta negoziando accordi di libero scambio.

 

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