07. AgriUE

Bellanova, Ue renda obbligatoria etichetta origine con Farm To Fork

'Altrimenti agricoltura penalizzata sui mercati Ue e globali'

Bellanova, Ue renda obbligatoria etichetta origine con Farm To Fork

Redazione Ansa

ROMA - "L'Italia condivide spirito e obiettivi delle strategie Farm to Fork e Biodiversità, ma ritiene assolutamente incoerente la scelta di rendere obbligatoria l'etichetta nutrizionale e troppo generici gli impegni sull'etichettatura di origine". Lo ha ribadito con forza nuovamente la ministra Teresa Bellanova in occasione del Consiglio dei Ministri dell'Agricoltura europei, con all'ordine del giorno gli aspetti rilevanti per l'agricoltura presenti nel Green Deal, e nelle due Strategie Farrm to fork e Biodiversità.

"Condividiamo lo spirito e gli obiettivi delle due strategie, la necessità di ridurre l'impronta ambientale e climatica del sistema alimentare, migliorare la qualità dei prodotti, garantire la sicurezza alimentare e la salute pubblica", ha affermato, "perché accada, senza tradursi in una pesantissima penalizzazione delle filiere agricole, è necessario l'equilibrio tra competitività e sostenibilità, e gli strumenti proposti devono essere pertinenti, efficaci e realizzabili". La ministra ha messo in luce ciò che considera una contraddizione: "Vorrei capire come la Commissione intende attuare l'obiettivo condivisibile di armonizzare a livello mondiale gli standard di sostenibilità, se non si rende obbligatoria l'indicazione dell'origine delle materie prime e se non vengono introdotte clausole di questo tipo negli accordi commerciali tra Unione europea e Paesi terzi". E ancora: "Contraddizione per niente banale. Non possiamo continuare a chiedere impegni sempre più pressanti alle nostre imprese se non affrontiamo questi due problemi: certezza dell'origine delle materie prime, accordi commerciali solo nel rispetto delle nostre stesse regole. Altrimenti l'attuazione delle due strategie rischierebbe di far lievitare i costi di produzione dei prodotti agricoli europei, che diventeranno sempre meno competitivi sui mercati internazionali e sullo stesso mercato europeo".

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