ROMA - Non si può più parlare di agricoltura senza affrontare le questioni legate all'ambiente e all'alimentazione, tanto più nella nuova Politica agricola comune post 2020 che toccherà da vicino tutta la società civile. E' il messaggio lanciato dal Forum Pac Post 2020, un momento di confronto promosso dal ministero delle Politiche agricole che è stato avviato dal documento inviato dalla Commissione europea. Lavori ai quali hanno partecipato i rappresentanti delle organizzazioni agricole e dell'ambiente, della filiera agroalimentare oltre a Regioni e Parlamento europeo, con il vice presidente della Commagri del Pe, Paolo De Castro.
La riforma parte dal presupposto che dovrà affrontare temi quali semplificazione, tutela del reddito degli agricoltori, valorizzazione della diversità agroalimentare, recupero degli sprechi alimentari e sostenibilità dei modelli produttivi. ''Occorre una programmazione di dimensione sempre più globale, in grado allo stesso tempo di valorizzare al meglio la diversità dell'agricoltura europea'', ha detto il ministro Maurizio Martina, ''vogliamo una Pac più flessibile e focalizzata per affrontare sfide chiave, partendo dalla necessità di dare garantire un equo tenore di vita per gli agricoltori, di proteggere l'ambiente e contrastare i cambiamenti climatici''.
Secondo Martina, la nuova Pac può essere un'occasione per creare un Piano strategico nazionale per l'adattamento al cambiamento climatico, con strumenti quali infrastrutture irrigue, assicurazioni, attenzione al benessere animale a cui aggiungere rafforzamento del lavoro sui big data, innovazione tecnologica, agricoltura di precisione e riduzione dell'impatto ambientale delle colture. Una Pac che, ha concluso Martina, ''dovrà salvaguardare un modello di sviluppo unico al mondo, in grado di fornire garanzie al consumatore in termini di sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale''.
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