Emilia Romagna

Il Tar non ferma Bologna Città 30, il ministero rilancia

Il Comune esulta, i limiti di velocità in città non cambiano

Città 30, in un mese a Bologna il 16% in meno di incidenti

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 17 APR - Dopo che il Tar dell'Emilia-Romagna non ha fermato città 30 (le ordinanze del Comune di Bologna che impongono il limite di 30 km/h sul 70% circa delle strade), il ministero delle Infrastrutture e trasporti rilancia e con una nota annuncia che "continuerà a vigilare".
    Al Tar infatti pendeva il ricorso di due tassisti che chiedevano una sospensiva, a corredo del quale il ministero aveva inviato una memoria. La sospensiva è stata però ritirata e il tribunale amministrativo ha fissato un'udienza conoscitiva per il 23 ottobre. Una decisione che ieri ha fatto esultare il Comune di Bologna: i limiti di velocità e i nuovi provvedimenti per la sicurezza stradale non cambiano.
    "Su Bologna Città 30 - scrive il Mit - la posizione del ministero delle infrastrutture e dei Trasporti è stata chiara fin dall'inizio: sui limiti di velocità è il Codice della strada a parlare. Da qui, la direttiva del primo febbraio, l'interlocuzione con il Comune e ora la memoria depositata al Tar. Lo scopo della memoria è offrire elementi di valutazione al giudice amministrativo sulle ragioni tecniche e normative che devono essere ponderate nell'attuazione dell'articolo 142 del Codice della strada che - si ricorda- legittima limitazioni della velocità solo in determinate strade o tratti di strada.
    Nel merito dell'udienza di ieri, sono stati i ricorrenti a rinunciare al cautelare per chiedere di avere in termini anticipati (e quindi non tra alcuni anni, ma tra alcuni mesi) una sentenza di merito che finalmente potrà mettere ordine sul tema".
    D'altronde, prosegue il ministero "sulla sicurezza stradale servono certezze giuridiche, per questo il Ministero ha voluto richiamare l'amministrazione comunale al rispetto della legge, senza con ciò voler ridimensionare l'autonomia comunale. La revisione delle ordinanza non può certo essere sine die e il ministero continuerà a vigilare con tutti gli strumenti utili".
    (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it