Emilia Romagna

Inaugura il cantiere del Bellaria Research Center

Serviranno 3,7 milioni e ne mancano all'appello quasi 700mila

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 18 MAR - Alice Leccioli, 22 anni, è in sedia a rotelle perché "avuto una paralisi alla nascita", ma grazie alle cure ricevute all'ospedale Bellaria è tornata a camminare. Lo ha potuto fare grazie ad un esoscheletro, uno speciale macchinario che ha chiamato "felicità" e le permette di muoversi. Come lei tanti altri pazienti potranno essere curati al Bellaria Reserach Center, polo di ricerca all'avanguardia che sta nascendo all'interno del padiglione A dell'ospedale bolognese per studiare terapie ad hoc per le malattie neurologiche, tra le prime cause di disabilità.
    Il nuovo centro avrà una superficie di 1.500 metri quadrati al piano terra della struttura a cui si aggiungono altri 500 metri quadrati di locali tecnici, usati come laboratori e ambulatori. In tutto ci "lavoreranno 400 ricercatori" tra medici, infermieri, fisici, bioingegneri, informatici. Il progetto è stato lanciato per la prima volta a novembre, i lavori dentro all'ospedale sono cominciati poco dopo e si prevede che termineranno nel 2025.
    Il presidente della Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche Daniele Ravaglia è "fiducioso che il progetto accoglierà certamente le attenzioni degli imprenditori bolognesi, e non solo, oltre che di singoli cittadini". "L'investimento complessivo è di 3,7 milioni di euro - precisa precisa il presidente della Fondazione - di cui 2 milioni già accantonati e stanziati dalla Regione e 500mila euro dall'Ausl. Il resto dobbiamo trovarlo".
    In particolare, la Fondazione ha raccolto 300mila euro, che ha utilizzato per realizzare i progetti della nuova struttura, e dunque ne cerca ancora 700mila, da collezionare anche tramite la campagna 'Fai un centro per la Ricerca'. "Il centro che nasce oggi ha un valore rilevante per la Sanità del nostro territorio e di questo ringrazio la Fondazione", conferma l'assessore alla Sanità, Raffaele Donini, mentre il direttore generale dell'Ausl, Paolo Bordon, sottolinea come "al termine del percorso, avremo una struttura che si integrerà con i servizi di assistenza territoriale in modo da avvicinare ricerca e cura dei pazienti, migliorando la loro qualità della vita". (ANSA).
   

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