Emilia Romagna

'100 volti dell'ortofrutta italiana' raccontati in un volume

Il Consorzio Bestack lo presenta il 17/1 a Bologna a Marca Fresh

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 13 GEN - '100 volti dell'ortofrutta italiana': non un saggio, non un romanzo, ma un libro realizzato dal Consorzio Bestack che racconta le persone di un settore affascinante e denso di passioni, ma anche complesso, come quello ortofrutticolo. Cento professioniste e professionisti che operano a vario titolo nel settore, dalla produzione al retail, dalle istituzioni alla rappresentanza, cento racconti di vita e di carriera, di strategia e di visione, di ispirazioni e aspirazioni ma anche di paure e timori, e in mezzo tanti aneddoti, pensieri, segreti svelati e qualche sogno nel cassetto. Il volume, edito da Il Ponte Vecchio e disponibile in libreria e online dal 22 gennaio (616 pagine, 25 euro), sarà presentato in anteprima mercoledì 17 gennaio a Bologna a Marca Fresh, il format dedicato all'ortofrutta curato da SGMarketing all'interno di Marca by BolognaFiere.
    Nell'Agorà di Marca Fresh (padiglione 29) il giornalista Alessandro Franceschini dialogherà alle 14.30 con il direttore generale del Consorzio Bestack, Claudio Dall'Agata, ideatore e curatore del libro e autore delle cento interviste, e con alcuni dei protagonisti intervistati per spiegare genesi, ruolo e opportunità di questo progetto editoriale, nato all'epoca del lockdown. Un libro che conduce il lettore in un ideale viaggio nell'ortofrutta italiana toccando tutte le eccellenze e i territori vocati, da nord a sud, per un grande racconto corale che parla di donne, di uomini e di imprese, di intuizioni e innovazioni, di evoluzioni storico-aziendali e di passaggi generazionali, guardando alle prospettive di sviluppo e ai nuovi trend del settore. I diritti di '100 volti dell'ortofrutta italiana' saranno devoluti a C.A.B. Ter.Ra, cooperativa agricola braccianti di Ravenna ricordata per il gesto compiuto durante l'alluvione dello scorso maggio in Romagna, quando contribuì a mettere al sicuro la città permettendo la rottura dell'argine del canale Magni verso i propri terreni, sacrificando colture e raccolti.
    (ANSA).
   

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