Emilia Romagna

Palazzina occupata e furto d'acqua a Bologna, 12 condannati

Gli imputati dovranno risarcire il danno a Hera

Redazione Ansa

Si è concluso con 12 condanne il processo per l'occupazione, scattata nove anni fa, a maggio 2014 e durata oltre due anni, di un immobile in via Mura di Porta Galliera a Bologna: quando il 12 luglio 2016 venne eseguito lo sgombero ci furono tafferugli e gli occupanti, alcuni stranieri e attivisti del collettivo Social Log, lanciarono acqua a secchiate alle forze dell'ordine dalle finestre. Le pene inflitte dal giudice del tribunale monocratico Mazzino Barbensi vanno dai 13 ai 16 mesi, con la sospensione condizionale: gli imputati, difesi dall'avvocato Marina Prosperi, sono stati ritenuti responsabili del reato di invasione di edifici e del furto dell'acqua potabile fornita da Hera, dopo aver manomesso il contatore condominiale. In quattro sono stati condannati anche per getto pericoloso di cose, mentre il reato di disturbo del riposo è prescritto e per altri reati, come il danneggiamento e la resistenza opposta dagli occupanti quando i tecnici andarono a tentare di chiudere il contatore, ci sono state assoluzioni.
    Il giudice ha anche condannato i 12 a risarcire il danno di 16mila euro a Hera, costituita parte civile e assistita dall'avvocato Patrizio Orlandi. L'istruttoria dibattimentale è durata oltre un anno e tra i testimoni della difesa degli imputati è stata sentita anche Amelia Frascaroli, all'epoca dei fatti assessore al Welfare del Comune di Bologna.
    L'occupazione di Mura di Porta Galliera suscitò all'epoca polemiche in città, in un periodo in cui erano presenti diverse palazzine occupate in simultanea. Anche il sindaco Virginio Merola finì all'epoca indagato, in seguito a un esposto dei residenti che lo accusavano di non aver chiesto lo sgombero quando avrebbe dovuto, ma poi l'inchiesta penale è stata archiviata. (ANSA).
   

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