Emilia Romagna

'Psichedelia', un viaggio nella cultura visiva degli anni 60

Dall'1 aprile manifesti, dischi, video, foto in mostra a Bologna

Redazione Ansa

Oltre cento manifesti, dischi, video, foto e rare riviste d'epoca per spiegare la rivoluzione hippy che nel 1967 da San Francisco dilaga velocemente in tutti gli Stati Uniti, poi in Inghilterra e in Europa: dall'1 aprile al 21 maggio si tiene nelle sale espositive del Quartiere Santo Stefano a Bologna, dopo il successo al Museo Caos di Terni, la mostra 'Psichedelia. Un viaggio nella cultura visiva degli anni 60'. Il movimento hippy, erede della beat generation, si ritrova in grandi raduni passati alla storia, come quelli di Woodstock o dell'isola di Wight. Nasce una nuova arte grafica, un mix di art nouveau e optical art, coloratissima, a volte anche con l'uso di colori fluorescenti, che ha subito un grande successo: i manifesti vengono tolti dai muri per essere collezionati, e già nell'aprile '67 la sezione arte della rivista Time pubblica i manifesti di Wes Wilson, uno degli inventori del nuovo stile.
    La psichedelia arriva a Londra, con L'Ufo Club, dove tra sofisticati lights show si esibiscono i Pink Floyd e i Soft Machine, e dove i Beatles realizzano manifesti psichedelici su foto di Richard Avedon che oggi sono nelle collezioni permanenti del Moma di New York e del Victoria & Albert Museum di Londra. La Psichedelia arriva anche in Italia, con la rivista 'Pianeta Fresco' edita a Milano da Ettore Sottsass, Fernanda Pivano, Allen Ginsberg, e con 'Le Stelle', il gruppo musicale di cui Mario Schifano fa l'impresario, sulle orme di Andy Warhol con i Velvet Underground, che si esibisce il 28 dicembre '67 in un concerto/happening al Piper di Roma.
    L'esposizione, curata da Carlo Terrosi, è una produzione della cooperativa Le Macchine Celibi e dell'associazione BoArt.
    (ANSA).
   

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