Emilia Romagna

Nascerà a Ravenna l'archivio di Demetrio Stratos

Raccolti audio e video del musicista greco vocalista degli Area

Redazione Ansa

Sarà inaugurato a novembre a Ravenna l'Archivio Stratos, nel Centro di ricerca vocale e sonora di palazzo Malagola, con le registrazioni audio e video e i diversi materiali, anche personali, del grande musicista greco e ricercatore scomparso nel 1979 ad appena 34 anni.
    Artista di primo piano della scena musicale, cantante nei Ribelli poi negli Area, quindi attivo come ricercatore e performer, collaboratore e amico di maestri della musica contemporanea come John Cage, di Stratos è stato acquisito un fondo composto da registrazioni, video, lettere, manifesti e oggetti personali che molto raccontano dello sperimentatore fino all'estremo delle possibilità della voce.
    L'iniziativa è stata presentata alla stampa dagli assessori alla Cultura della Regione Emilia-Romagna Mauro Felicori e del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia, con il docente dell'università di Bologna Enrico Pitozzi e l'archivista Dario Taraborrelli.
    "La Regione ha una vocazione alla conservazione degli archivi e quello di Stratos è di grande valore anche per i ricercatori - ha detto Felicori - perché è una bellissima operazione, condotta con il fondamentale contributo della famiglia, la moglie Daniela Ronconi Demetriou e la figlia Anastasia Demetriou, e degli amici di Demetrio, Paolo Spedicato, Janete El Haouli, Thalia Istikopoulou, Matteo Belli, che collaboreranno alla valorizzazione dell'archivio".
    Sarà uno spazio immersivo nel materiale di Stratos, è stato spiegato, composto dai suoi studi vocali, oltre agli appunti e poi libri e dischi che troveranno il luogo adeguato a Palazzo Malagola, la prima realtà sul piano nazionale, e tra le prime nel contesto europeo, a sviluppare sul piano artistico una ricerca dedicata ai temi della voce e del suono. Di assoluto valore la registrazione della performance di Stratos al teatro San Leonardo a Bologna, il 4 febbraio 1979, pochi mesi pima della morte, registrata e ritrovata anni dopo dal produttore Gianni Gitti, con libere improvvisazioni, diplofoniche e triplofoniche. (ANSA).
   

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