Emilia Romagna

Anna Foglietta e Paola Minaccioni protagoniste de 'L'attesa'

All'Arena del Sole di Bologna i 25 e 26 marzo

Redazione Ansa

Anna Foglietta e Paola Minaccioni, per la prima volta insieme sul palcoscenico, sono le protagiste di un classico del teatro moderno, "L'Attesa", dello scrittore Remo Binosi, in programma all'Arena del Sole di Bologna il 25 e 26 marzo alle 19 e alle 16. La regia è dello spettacolo è di Michela Cescon, attrice anch'essa efondatrice della compagnia Teatro di Dioniso.
    Quasi trent'anni dopo la storica messa in scena del 1994, diretta da Cristina Pezzoli, Cescon decide di riproporre l'opera di Binosi nella sua prima stesura del 1992, scritta a macchina dall'autore stesso e con la dedica nella seconda pagina del dattiloscritto alla moglie Anna, che durante la stesura era incinta.
    "Il testo di Binosi - afferma la regista - ha una grande forza drammatica e di coinvolgimento, a cui è difficile rimanere indifferenti e, nonostante l'azione sia ambientata nel '700, i temi e i contenuti trattati sembrano parlare di noi, come se non fosse cambiato nulla: la differenza di classe, il rapporto serva-padrona, il doppio, l'amore, il piacere, la maternità, il peccato, la punizione, il femminile, il male, la morte, la seduzione. Tutto viene raccontato con continui cambi di registro narrativo, tenendo in equilibrio tra loro commedia e dramma".
    La nobildonna Cornelia e la sua serva Rosa si ritrovano recluse nella stessa stanza a scontare la vergogna di una gravidanza inaspettata, che la società non intende accettare. La relazione tra le due esprime un dualismo moderno, presente nei personaggi come nella lingua, tra il teatro di Rosa in lingua veneta e la letteratura ricca di immagini e inconscio di Cornelia. "Insieme ai miei collaboratori abbiamo costruito un luogo scenico che rappresenta la mente di Cornelia, il diario su cui lei scrive, dove la chiusura o l'apertura dei muri è metafora di una condizione interna, della vita del cuore; mentre la relazione con l'esterno viene raccontata dalla luce e dal buio, dalle ore del giorno e dai suoni della campagna estiva, e dalla natura prepotente che le circonda". (ANSA).
   

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