Emilia Romagna

Edilizia: il 2022 si chiude in Emilia-Romagna con un +3,9%

Indagine Unioncamere, incremento per imprese di ogni dimensione

Redazione Ansa

Si attenua, ma prosegue, la tendenza positiva per l'industria delle costruzioni emiliano-romagnola anche nell'ultimo trimestre del 2022 grazie alla spinta dei "bonus", nonostante i limiti di offerta e gli incrementi dei listini. E' quanto conferma l'indagine sulla congiuntura delle costruzioni realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna. Grazie ancora agli stimoli introdotti a sostegno del settore delle costruzioni, tra ottobre e dicembre 2022 la fase di recupero ha condotto a un ulteriore incremento del volume d'affari a prezzi correnti rispetto allo stesso periodo del 2021 (+3,9%), nonostante un rallentamento. La crescita risulta comunque significativa anche se raffrontata al quarto trimestre 2021 durante il quale la ripresa era risultata notevole, superiore al 10%. Quindi, il volume d'affari ha ulteriormente distanziato il livello di attività dello stesso periodo del 2019 rispetto al quale è risultato superiore del 12,9%.
    Le piccole imprese da 1 a 9 dipendenti hanno registrato un contenuto incremento del volume d'affari che negli ultimi tre mesi del 2022 è stato solo dell'1,6%. Invece, per le medie imprese da 10 a 49 dipendenti il recupero del livello di attività a fine 2022 è stato notevole (+6,5%). Infine, il ritmo della crescita per le grandi imprese da 50 a 500 dipendenti è stato più contenuto (+3,5%).
    A fine 2022 la consistenza delle imprese attive nelle costruzioni è risultata pari a 67.034 unità, con un ulteriore decelerazione della crescita tendenziale (+230 imprese, +0,3%).
    Ciò nonostante, l'andamento della consistenza delle imprese attive del settore delle costruzioni è risultato lievemente più dinamico di quello nazionale (+0,1%). La crescita si è concentrata solo tra le imprese che effettuano lavori di costruzione specializzati (+287 unità, +0,6%).
    Sono cresciute le società di capitali (+5,9%, +902 unità), mentre la diminuzione più consistente è venuta dalle ditte individuali (-451 unità, -1%). Le società di persone, invece, hanno subito la perdita più veloce (-3,1%, -189 unità). Infine, ha accelerato la flessione dei consorzi e delle cooperative (-3,1%). (ANSA).
   

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