Emilia Romagna

Successo a Bologna per Der fliegende Hollӓnder di Wagner

Oksana Lyniv mette le ali all'Orchestra del Teatro Comunale

Redazione Ansa

Al suo settimo allestimento a Bologna e a centoquarantasei anni dalla prima in città nel 1877, Der fliegende Hollӓnder (L'olandese volante o, anche, Il vascello fantasma) di Richard Wagner torna a conquistare il pubblico del capoluogo emiliano grazie ad una nuova produzione, che seppure proposta in uno spazio atipico per l'opera qual è l'Europauditorium, è parsa assai ben assemblata, sia dal punto di vista visuale che, soprattutto, da quello musicale. E' l'opera con la quale il Teatro Comunale (chiuso per ristrutturazione) ha inaugurato la stagione 2023 affidandone la direzione musicale a Oksana Lyniv, finalmente impegnata in una produzione importante e completa (dopo il primo atto in forma di concerto della Walkiria dello scorso anno) del suo repertorio di elezione; del resto L'olandese volante l'ha già diretta per ben due volte nel tempio wagneriano di Bayreuth ottenendo consensi unanimi.
    Cosa che si è ripetuta ieri sera, grazie a una direzione che ha messo le ali alla sempre straordinaria Orchestra del Teatro Comunale, della quale Lyniv è direttrice musicale, e testimonianza di un lavoro di concertazione minuzioso che opera dopo opera e concerto dopo concerto diventa sempre più simbiotico. La sinfonia di apertura, che mostra in una sorta di rincorsa i temi principali dell'opera, è stato il travolgente biglietto da visita della serata. Eccellente il cast con il superbo Olandese di Thomas Johannes Mayer e la commovente, luminosa Senta di Elisabet Strid: di emozionante bellezza il loro duetto nel secondo atto.
    Il regista Paul Curran ha fatto di necessità virtù in un palcoscenico molto largo e poco profondo, inventandosi, cosa sempre più abusata ma in questa occasione necessaria, uno spettacolo basato principalmente su proiezioni, a cominciare dal mare agitatissimo del primo atto. Spettacolo comunque riuscito e funzionale al racconto, tanto da far apparire eccessive le pochissime contestazioni finali all'artista scozzese. Unica vera nota stonata della serata le tante poltrone vuote in platea, oltre alle due balconate (circa quattrocento posti) chiuse: segno che anche nella città più wagneriana d'Italia un'opera in tedesco spaventa ancora o paura per la location inconsueta? (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it