Emilia Romagna

Federico 600, proseguono le celebrazioni nel 2023

Bilancio positivo nel 2022. Franco Cardini, 'coinvolgere scuole'

Redazione Ansa

Guardare indietro per proiettarsi in avanti, recuperando dal passato una figura simbolo della stagione del Rinascimento per trarne oggi ispirazione e insegnamento: dopo un anno di grandi mostre di successo, conferenze, incontri, studi di alto valore scientifico, concerti e 'cammini' tra storia, arte e turismo, il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del sesto centenario della nascita di Federico da Montefeltro è pronto a proseguire anche nel 2023 le iniziative di omaggio al grande condottiero, mecenate, umanista e capitano di ventura. Con i Comuni di Gubbio e di Urbino a far da capofila, il Comitato, che comprende tanti Comuni che via via si sono aggiunti (da San Leo a Fossombrone, ultimo a unirsi alla lista) e poi Università, Regioni, istituzioni culturali ed enti dei territori coinvolti, si pone dunque l'obiettivo, annunciato oggi al Ministero della Cultura alla presenza del sottosegretario Vittorio Sgarbi, di andare 'oltre' l'anniversario dei 600 anni e di aprire una nuova fase. Il punto di partenza è il bilancio positivo di quanto fatto fin qui: un lavoro accolto entusiasticamente dagli esperti così come dal pubblico, sempre presente alle tante iniziative organizzate, con tante attività che hanno dimostrato la capacità di convegni, cataloghi, studi e grandi esposizioni di celebrare Federico da Montefeltro, ma anche di collegarsi ai territori e alle comunità di riferimento, per continuare a raccontarli attraverso la sua figura. Nella convinzione che, come afferma il sottosegretario alla cultura Sgarbi, "la grandezza di questo personaggio non è completamente percepita", Franco Cardini, presidente del Comitato per le celebrazioni, ribadisce che "è nelle nostre intenzioni far proseguire le celebrazioni ancora a lungo. Credo infatti che il nostro lavoro debba essere messo a frutto nelle e con le scuole, capillarmente, regione per regione, provincia per provincia. Abbiamo bisogno di frenare l'emorragia qualitativa e quantitativa della nostra scuola". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it