Emilia Romagna

Fotografia: a Bologna l'Etiopia tra rituali e antichi riti

Mostra con gli scatti di Alessandro Rinaldi e Anette Rossmeier

Redazione Ansa

Un paese ricco di fascino, con una storia antichissima e tante leggende, dove il ritmo della vita è ancora scandito da tradizioni millenarie. È questa l'Etiopia a cavallo tra rituali e antichi riti che emerge dagli scatti di Alessandro Rinaldi e Anette Rossmeier, fotografi e viaggiatori.
    La loro mostra dal titolo 'Etiopia un viaggio tra rituali e antichi riti' inaugura questa sera a Bologna, alla Galleria Fotografica Paoletti in Strada Maggiore 14, e resterà aperta fino al 28 gennaio.
    Viaggiando nel nord del paese, si vivono le intense atmosfere dei solenni riti cristiani ortodossi della Pasqua, del Natale e il Timkat, che si svolgono ancora come 2.000 anni fa.
    Spostandosi ad est, si segue il pellegrinaggio musulmano alla tomba del santo Sheik Hussein, vissuto nel XIII secolo, reso famoso dai tanti miracoli realizzati. Continuando verso il profondo sud dell'Etiopia, nella valle del fiume Omo, si incontrano popolazioni tribali che da sempre compiono rituali corporei e cerimonie funerarie e di iniziazione.
    In Etiopia "convivono 83 gruppi etnici diversi", spiega Alessandro Rinaldi, che è anche docente di fotografia della Skua Masterclass International Photo Academy di Skua Nature Group e collaboratore della Iago Corazza School and Workshop. "La bellezza del paese è proprio vedere come diverse religioni riescano a convivere - aggiunge -. Le tensioni e gli incidenti a cui abbiamo assistito negli ultimi due anni in Etiopia non sono stati provocati dalle differenze religiose ma da attriti tribali".
    Tutti gli scatti sull'Etiopia sono stati raccolti anche in un libro, pubblicato da White Star nel 2021. Oltre all'Etiopia, Rinaldi e Anette Rossmeier hanno viaggiato e realizzato reportage antropologici in numerosi altri paesi, tra cui l'Iran dove hanno realizzato video e foto che stanno presentando in diverse serate pubbliche a Bologna. I prossimi viaggi li porteranno, invece, in Asia Centrale, e in particolare Turkmenistan e Uzbekistan e poi in Indonesia e Borneo. (ANSA).
   

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