Emilia Romagna

Teatro a produzione Ricciarelli, non si annulla con una mail

Direttore artistico replica a stop spettacolo 'per motivi tv'

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 14 GEN - "Non si annulla uno spettacolo con una semplice e-mail, neppure Pec, senza accertarsi dell'avvenuta consegna, a ridosso delle festività natalizie e nel bel mezzo della Stagione. Solo all'inizio di gennaio, a seguito di una richiesta d'invio di materiale stampa, siamo venuti a conoscenza dell'annullamento". Piero Ferrarini, direttore artistico del Teatro Dehon di Bologna, replica così alla società di produzione Palcoscenico Italiano dopo la 'querelle' innescata ieri su Facebook per l'annullamento dello spettacolo 'Riunione di famiglia' con Katia Ricciarelli, in cartellone dal 3 al 5 febbraio e cancellato "per motivi televisivi dell'artista".
    Un annullamento reso noto al pubblico poche ore prima ma che, secondo la produzione, era stato comunicato alla direzione del teatro già il 9 dicembre. Al di là delle precisazioni sulla data e su modalità e tempistiche dell'informazione, Ferrarini sottolinea - con un nuovo post sulla pagina social del Dehon - che la sua intenzione primaria era "una riflessione sullo stato attuale del Teatro, 'cenerentola' delle Arti rappresentate e comodo punto d'appoggio momentaneo in attesa dell'agognata apparizione televisiva. Una semplice quanto amare valutazione della miseria in cui versa questo ambiente oggi, e non certo uno strale nei confronti del singolo".
    "Mi pare irriverente e fuori luogo - continua il direttore artistico, riferendosi a un altro punto della replica della produzione - asserire che in altra occasione si sia scelto il nostro Teatro 'preferendolo ai più ben noti teatri bolognesi'.
    Il Dehon - con i suoi 37 anni di gestione ininterrotta ad opera di Teatroaperto, un 'Biglietto d'Oro Agis' e la recente assegnazione dell'onorificenza 'Turrita d'Argento' per meriti culturali al fondatore Guido Ferrarini da parte del Comune di Bologna - rientra a pieno titolo in questo novero. E se siamo stati 'preferiti' ciò è avvenuto sulla base di precisi accordi economici, com'è normale in questi casi, e non certo 'gratis et amore dei' o per particolare trasporto nei nostri riguardi".
    (ANSA).
   

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