Emilia Romagna

Un anno di cronaca in Emilia-Romagna

Uomini che uccidono donne e una scia di sangue sulle strade

Violenza donne: a Bologna una panchina rossa per Alessandra

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 27 DIC - * ALESSANDRA, ALICE E LE ALTRE, DONNE VITTIME DI UOMINI Alessandra Matteuzzi è al telefono con la sorella quando viene aggredita a martellate e uccisa sotto casa, il 23 agosto a Bologna dall'ex fidanzato, Giovanni Padovani, che la perseguitava. Ora c'è una panchina rossa, in ricordo di una vittima di femminicidio. Come Angela Avitabile, ammazzata con una serie di coltellate dal marito Raffaele Fogliamanizi, il 23 aprile a Viserba di Rimini. O come, sempre a Rimini, Noelia Rodriguez, uccisa da Maximo Aldana De La Cruz, il 19 maggio. O ancora Gabriela Trandafir, assassinata il 13 giugno a Cavazzona di Castelfranco Emilia insieme alla figlia Renata dal marito Salvatore Montefusco, che aveva denunciato. Un'altra vittima è Cristina Peroni, il 25 giugno, finita con un mattarello a Bellariva di Rimini dal compagno, Simone Vultaggio. Alice Neri, 32enne, è stata trovata carbonizzata nella sua auto a Concordia (Modena) il 18 novembre e in Francia, dopo circa un mese, è stato arrestato un tunisino di 29 anni: secondo le indagini i due non si conoscevano.
    * INCIDENTI STRADALI, TANTE GIOVANI VITE SPEZZATE Josef Venturini, 18 anni, Martina Karakach, 17 anni, Renat Tonu, 20 anni: tre giovani vite spezzate a Torrechiara, collina parmense, dopo uno scontro con un'altra vettura, il 15 gennaio.
    Domenico Di Canio, 22 anni, William Pagani, 23 anni, Elisa Bricchi, 20 anni e Costantino Merli di 23 anni, sono morti il 10, intrappolati nella loro macchina finita nel Trebbia, in provincia di Piacenza, dopo una festa di compleanno. Un'altra strage stradale, il 31 ottobre nel Reggiano: un'auto con cinque persone si schianta contro una casa e muoiono Shane Hyseni, 22 anni, il figlio Mattias Lame, un anno a mezzo, Rejana e Resat Hyseni, 8 e 11 anni, fratelli di Shane. Al volante, il convivente della ragazza, positivo ad alcol e droga.
    * SAMAN, IL PADRE ARRESTATO E LO ZIO INDICA DOVE SCAVARE Nel giro di pochi giorni il caso di Saman Abbas, la 18enne che si era ribellata alla famiglia dopo aver rifiutato un matrimonio combinato, arriva a una svolta. Il padre Shabbar, latitante da un anno e mezzo, viene arrestato in Pakistan il 15 novembre. Il 18 un cadavere viene trovato in un rudere poco distante dalla casa di Novellara dove viveva la famiglia: a indicare ai carabinieri dove scavare è stato lo zio di Saman, Danish Hasnain, accusato di essere l'esecutore materiale dell'omicidio della 18enne. Manca ancora la prova del Dna, ma gli inquirenti sono sicuri di aver trovato il corpo della ragazza e sono pronti ad ad avviare il processo a cinque suoi familiari: l'unica ancora ricercata è la madre, Nazia Shaheen.
    * ALPINI A RIMINI, L'ADUNATA E LE POLEMICHE SULLE MOLESTIE Gli Alpini invadono a migliaia Rimini ai primi di maggio per l'Adunata nazionale, ma più della festa rimane la polemica.
    L'associazione 'Non una di meno' raccoglie centinaia di segnalazioni di donne molestate nei bar o per strada durante il raduno delle penne nere, anche se pochissime sono quelle che formalizzano la loro denuncia alle forze dell'ordine. In molti casi si tratta di commenti, apprezzamenti volgari arrivati da uomini alticci, in altri le ragazze riferiscono di essere state circondate, bloccate e di essere riuscite a divincolarsi a fatica. All'inizio gli organizzatori smorzano, ma la bufera non smette di infuriare e l'Associazione Nazionale Alpini annuncia provvedimenti, chiede scusa e assicura che sarà intransigente.
    * FABIO CAPPAI, UCCISO PER UNA LITE A 23 ANNI Una lite, scoppiata tra alcuni ragazzi, per motivi banali e degenerata in violenza. C'è semplicemente questo dietro l'omicidio di Fabio Cappai, operaio di 23 anni, accoltellato la sera del 15 luglio in un campo sportivo a Castel del Rio, sulle colline di Imola nel Bolognese, al confine con la Toscana.
    Qualche ora dopo i carabinieri arrestano un sedicenne, residente in un paese della zona, che confessa tutto. In seguito la Procura per i minori indaga altri tre ragazzi per concorso anomalo nell'omicidio: avrebbero contribuito al tragico epilogo.
    * STRAGE DI BOLOGNA, ERGASTOLO A BELLINI 'IL QUINTO UOMO' A 42 anni dall'attentato più sanguinoso del Dopoguerra italiano, la strage di Bologna del 2 agosto 1980, c'è un altro responsabile per gli 85 morti e oltre 200 feriti. Lo ha stabilito il 6 aprile la Corte d'Assise con l'ergastolo all'ex terrorista di Avanguardia Nazionale, Paolo Bellini. Ladro, truffatore e assassino, si è dichiarato innocente per la strage.
    Ma per i giudici ha concorso con i tre Nar condannati in via definitiva, Fioravanti, Mambro, Ciavardini e con Cavallini, ergastolo in primo grado. Si attendono le motivazioni per capire la valutazione della Corte sull'ipotesi dei 'mandanti': la strage finanziata dalla P2 con i soldi del Banco Ambrosiano.
    * IL GRANDE RAVE DI HALLOWEEN, ALLA FINE VINCE LA MEDIAZIONE A Modena arrivano in oltre tremila giovani da tutta Europa per passare il ponte di Halloween in un grande capannone a due passi dall'autostrada. Il party diventa uno dei primi banchi di prova del Governo con il ministro Piantedosi che ordina subito di liberare l'area e l'esecutivo lancia un decreto che inasprisce le norme sui rave. La tensione sale di ora in ora, ma tutto si conclude con la mediazione: all'alba del 31 ottobre le forze dell'ordine circondano l'area e convincono i partecipanti a uscire e lo sgombero avviene senza incidenti. Gli organizzatori vengono denunciati, la strumentazione per la musica sequestrata.
    * MORTA PER IL RITOCCO AL SENO, LA RESPONSABILE PATTEGGIA Per farsi fare un ritocco al seno, un trattamento di chirurgia estetica a domicilio, si affida a Pamela Andress, trans di origini brasiliane. Ma Samanta Migliore, 35 anni, muore poco dopo l'iniezione nella sua casa di Maranello e Andress si allontana, per poi costituirsi 24 ore dopo. I fatti risalgono al 21 aprile e le analisi rilevano una enorme quantità di silicone nel sangue della vittima, morta per un'embolia. A fine novembre si arriva già al processo, davanti al tribunale di Modena, e l'indagata patteggia quattro anni e otto mesi. (ANSA).
   

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