Emilia Romagna

Covid e influenza, duro impatto sul Sant'Orsola di Bologna

Fino a fine anno 42 posti letto in più per il Pronto soccorso

Redazione Ansa

Il Covid e l'arrivo dell'influenza in anticipo, con il picco previsto entro la fine del mese di dicembre, stanno impattando sul Pronto soccorso del Policlinico Sant'Orsola di Bologna. La situazione è complessa: aumentano gli accessi, in media 200 al giorno, con tempi dilatati tra la decisione del ricovero e la disponibilità di un posto letto (passato da una media di 6 ore nel 2021 a 10 nel 2022); molti pazienti acuti, soprattutto anziani e fragili, necessitano di ricovero e i tempi di degenza in area medica e geriatria sono più lunghi in media di 3 giorni. Da qui, la decisione della direzione generale del Policlinico di riconvertire alcuni posti letto da destinare ai pazienti dell'Emergenza. Una sorta di "misura straordinaria" almeno fino alla fine dell'anno, che anticipa la prevista riduzione dell'attività per le vacanze di Natale.
    In tutto sono 42 i posti letto destinati al Pronto soccorso, sia dall'area clinica, sia dalla chirurgica. Per quanto riguarda il recupero degli interventi, questa riorganizzazione inevitabilmente ha una ricaduta: è previsto che a slittare saranno circa 25 operazioni. Non solo, in questi giorni, come già all'Ospedale Maggiore, anche il Sant'Orsola ha riaperto un reparto Covid, pur mantenendo ancora il sistema delle "bolle" per i pazienti positivi: sono un centinaio i ricoverati con Covid, 30 nel nuovo reparto al padiglione 2 e gli altri 70 nelle bolle.
    "E' una continua ricerca di equilibrio - sottolinea il direttore generale Chiara Gibertoni - Le nostre preoccupazioni sono quelle di dare una risposta al cittadino che attende troppo in pronto soccorso e dall'altra parte dare una risposta ai cittadini che stanno attendendo una prestazione specialistica, un equilibrio messo a dura prova dalla presenza del Covid, seppur meno impattante, ma oggi c'è anche l'influenza". Sul fronte del recupero delle liste d'attesa, il Policlinico ha raggiunto un abbattimento del 70% degli "scaduti" del 2021: in termini assoluti, significa dover recuperare ancora 3.700 prestazioni. Per quanto riguarda invece, la capacità chirurgica produttiva totale dell'ospedale, da gennaio ad agosto 2022 si sono effettuati 16.965 interventi, il 97% rispetto allo stesso periodo pre-covid del 2019. (ANSA).
   

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