Emilia Romagna

Bollette bruciate a Bologna davanti a sede dell'Eni

Decine di lavoratori per la campagna "Noi non paghiamo"

Redazione Ansa

Un falò di bollette simbolicamente bruciate di fronte alla sede dell'Eni Store a Bologna, in via Ugo Bassi, a due passi dalle Due Torri: è l'iniziativa organizzata dalla campagna 'Noi Non Paghiamo Emilia-Romagna', promossa da gruppi di lavoratori per protestare contro i rialzi di gas e luce, "che non possiamo permetterci di pagare - hanno denunciato i manifestanti - e non le pagheremo".

Maxi-rincari di gas e luce, bollette bruciate a Bologna

Sulla scia delle proteste in Regno Unito, anche a Bologna decine di persone si sono dati appuntamento per dare vita "a un movimento di protesta che parte dal basso". "I consumi di luglio con scadenza ad agosto sono arrivati da 670 euro a 2.020 euro, e a luglio non ho lavorato a pieno regime. Adesso che sto lavorando a regime. Mentre prima mi arrivavano 1.300/1.400 euro di bollette, se le cose continuano così mi arriveranno sui 5mila euro, ed è insostenibile per un'attività come la mia", dice Oberdan, panettiere che rischia di "lasciare a casa tre dipendenti" e di "chiudere le serrande" a causa dei rincari.

Dopo il falò un piccolo corteo ha sfilato lungo via Ugo Bassi fin sotto alle Due Torri per promuovere la campagna 'Noi non paghiamo', distribuendo volantini e dando appuntamento a sabato 8 ottobre, giornata in cui sarà costituita un'assemblea cittadina della campagna 'Noi non paghiamo Emilia-Romagna' in via Niccolò Dall'Arca, a Bologna. "L'inverno sarà lungo, l'inverno non è ancora iniziato - hanno concluso i manifestanti invitando ad iscriversi ai gruppi Telegram - ed è tempo organizzarci collettivamente".

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