Emilia Romagna

Riconsegnata da Cc Pala d'altare del Seicento a chiesa bolognese

Recuperata nel 2021 a seguito del controllo di vendita all'asta

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 18 SET - Dopo un'assenza di oltre 70 anni torna, nella Chiesa di San Ruffillo di Bologna il dipinto a olio su tela raffigurante la 'Madonna di Loreto in gloria di angeli con San Sebastiano e San Rocco', opera seicentesca riconsegnata - nella serata di ieri - al parroco, don Roberto Castoldi dal comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Bologna, Tenente Colonnello Giuseppe De Gori. Alla cerimonia di riconsegna hanno preso parte l'Arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Zuppi; la presidente del Quartiere Savena, Marzia Benassi; la storica dell'arte addetta all'Ufficio dei Beni Culturali dell'Arcidiocesi di Bologna, Anna Maria Bertoli Barsotti e rappresentanti dell'Arma territoriale La pala d'altare era stata dichiarata dispersa a causa dei gravi danni al patrimonio culturale subiti nel corso della Seconda Guerra Mondiale dalla chiesa di San Ruffillo, ed è stata recuperata dai Carabinieri nell'ottobre del 2021 a seguito di un controllo della vendita, presso una casa d'aste italiana, di una importante pala d'altare di probabile provenienza emiliana.
    Gli accertamenti condotti dai militari hanno permesso di appurare come il dipinto, posto in vendita con la generica indicazione di 'Pala d'altare di maestro marchigiano degli inizi del XVII secolo', fosse in realtà la "Madonna di Loreto in gloria di angeli con San Sebastiano e San Rocco", riconducibile ai primi decenni del Seicento e realizzata alla maniera degli allievi di Ludovico Carracci, per essere collocata nella Chiesa di San Ruffillo e rimasta conservata almeno fino alla fine del 1946 nella Chiesa di San Michelino di Bologna ove era stata trasferita a seguito degli eventi bellici.
    Le investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna dal sostituto procuratore, Marco Forte, hanno permesso di confermare come l'opera, acquistata da oltre tre decenni da una famiglia felsinea, che poi ne ha tentato la vendita nel 2021, fosse proprio quella trafugata da oltre settanta anni e riconsegnata adesso alla chiesa di San Ruffillo. (ANSA).
   

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