Emilia Romagna

Gorbaciov: campana donata a Bologna ha suonato per la pace

Racconto di Giuseppe Stipi, pensionato dalla memoria infallibile

Redazione Ansa

"Quel giorno la piazza non era molto piena, in realtà. Ci saranno state, credo, poche centinaia di persone. Io mi trovavo lì per caso, ero un turista in visita a Bologna". A raccontare "di quella volta che la Russia di Gorbaciov fece dono a Bologna dalla Campana della Pace" è Giuseppe Stipi, ottantenne originario di Bagnolo Mella (Brescia), oggi residente a Bologna.
    Anche grazie alla sua memoria, di una precisione quasi infallibile nonostante i tanti anni trascorsi, è stato restituito al capoluogo emiliano-romagnolo un pezzo della sua storia, che torna attuale in seguito alla scomparsa, due giorni fa, dell'ex segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica. Forgiata in granito e costruita con materiale bellico riconvertito - "50 chili di titanio, metallo pregiato utilizzato per missili e cannoni, la campana ribattezzata "della Pace" era stata portata da Mosca per raffigurare le potenzialità 'nobili' della trasformazione dell'apparato militare in industria di pace, appunto. Un dono ai bolognesi e al cardinale Biffi, all'epoca arcivescovo, in segno della volontà di iniziare un nuovo capitolo di relazioni tra i nostri paesi, dopo gli anni della Guerra Fredda.
    "Ero intrigato - racconta Stipi - dal fatto che ormai venisse messa una pietra sopra ad una guerra così insensata tra l'Italia e l'Unione Sovietica, in un periodo in cui ancora arrivavano le bare contenenti i corpi dei nostri soldati morti durante la Seconda Guerra Mondiale". "Così intrigato - aggiunge - che credo che se oggi sentissi di nuovo quel rintocco, sarei in grado di riconoscerlo". Un rintocco "grave, ma non triste": così lo descrive. Ed è proprio anche grazie alla memoria del giardiniere, oggi pensionato, se quel rintocco si è fatto sentire di nuovo, non a Bologna ma a Monte Sole (Marzabotto), dove la Campana della Pace è stata trasferita e dove è stata fatta suonare il 25 marzo scorso, alla presenza dell'attuale arcivescovo Matteo Zuppi e della sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi, con una preghiera per chiedere la fine della guerra tra Russia e Ucraina.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it