Emilia Romagna

Mostre: collettiva 5 artiste per 'Biennale Donna' a Ferrara

'Out of time. Ripartire dalla natura' è organizzata dall'Udi

Redazione Ansa

La 'Biennale Donna' torna per la 19/a edizione: dal 27 marzo al 29 maggio il Pac-Padiglione d'Arte Contemporanea di Ferrara ospita la mostra 'Out of time.
    Ripartire dalla natura', una collettiva che presenta opere di cinque artiste internazionali: Mónica De Miranda (Portogallo/Angola, 1976), Christina Kubisch (Germania, 1948), Diana Lelonek (Polonia, 1988), Ragna Róbertsdóttir (Islanda, 1945) e Anaïs Tondeur (Francia, 1985). L'esposizione è organizzata da Udi-Unione Donne in Italia e dalle Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Ferrara. 'Out of time' illustra la necessità di ripensare le strutture radicate, riorganizzare le pratiche consolidate in ambito sociale ed economico, mostrare i legami con il dibattito ecologico in corso. Le riflessioni che derivano da ambiti differenti confluiscono, attraverso una poliedricità di linguaggi artistici (installazioni, fotografie e video), in una mostra che intende esplorare il rapporto tra l'essere umano e l'ambiente, ed esaminare le interazioni tra entrambi i soggetti.
    Un altro obiettivo di questo progetto è porre l'attenzione sulle modalità di appropriazione dell'ambiente come conseguenza drammatica dello sfruttamento delle risorse naturali. Le cinque artiste, spiegano gli organizzatori, "indagano l'interazione e la possibile alleanza tra tutti gli esseri viventi ospitati da questo pianeta. Differenti modelli di lettura e varie prospettive richiamano l'attenzione sui modi in cui la natura è stata stravolta nella ricerca dell'egemonia da parte dell'essere umano, mettendone in luce le ripercussioni sia sull'ambiente sia sul tessuto sociale. L'intreccio tra le varie sperimentazioni artistiche si inserisce in un più ampio e proficuo dialogo con varie scienze, a dimostrazione di come la cooperazione e la ricerca socio-economico ed ecologica siano essenziali per allenare un pensiero comune che scardini la visione antropocentrica". (ANSA).
   

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