Emilia Romagna

Nasce a Bologna osservatorio Wbo tra sindacati e cooperative

Dopo formazione su strumento per lavoratori di aziende in crisi

Redazione Ansa

Nasce a Bologna un osservatorio tra cooperative e sindacati per monitorare le crisi e individuare i possibili casi di Workers buyout (Wbo), uno strumento di risoluzione delle crisi aziendali a disposizione dei lavoratori che possono formare una cooperativa e mantenere la produzione. Per i partecipanti, per attivarlo servono alcune condizioni, tra cui le giuste condizioni di mercato, un cambio di mentalità del lavoratore, ma anche uno studio e una valutazione della sostenibilità del progetto, oltre ovviamente alla volontà dei lavoratori.
    Il progetto è stato presentato con una conferenza stampa questa mattina da Sergio Lo Giudice, capo di Gabinetto della Città Metropolitana, Rita Ghedini, presidente di LegaCoop Bologna, Matteo Manzoni, responsabile delle relazioni industriali di Confcooperative Bologna, Massimo Mota, presidente di Associazione generale cooperative italiane (Agci) Bologna, Maurizio Lunghi, segretario Cgil metropolitana, Enrico Bassani, segretario Cisl metropolitana e Carmelo Massari della Uil Bologna.
    Secondo i dati forniti da Cooperazione finanza impresa (Cfi), il fondo che promuove la nascita e lo sviluppo di società cooperative partecipato dal ministero dello Sviluppo economico, il ritorno equivalente su un investimento nel Wbo è pari a uno a sei e in Italia dal 2011 a oggi ci sono stati 87 casi che hanno salvaguardato 2.293 posti di lavoro in imprese che sviluppano un fatturato di 370 milioni. Nello stesso periodo, in Emilia-Romagna si registrano 28 Wbo sostenuti dal Cfi e nell'area metropolitana di Bologna sono cinque. Nei mesi scorsi è stato avviato un percorso di formazione che ha coinvolto circa 20 persone, tra funzionari delle cooperative e dei sindacati, per conoscere lo strumento e capire quando potrebbero esserci le possibilità per attivarlo. Per i sindacati la possibilità di ricorrere al Wbo va valutata caso per caso, ma rappresenta un segnale di ottimismo e si tratta di una fase 'proattiva' per un rilancio dell'azienda. (ANSA).
   

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