Emilia Romagna

Il violinista Giuseppe Gibboni a Ferrara, Bologna e Ravenna

Con l'Orchestra del Comunale di Bologna diretta da Oksana Lyniv

Redazione Ansa

"Giuseppe Gibboni è uno dei talenti più straordinari che abbia conosciuto. Possiede un'intonazione perfetta, una tecnica strabiliante in tutti i suoi aspetti, un suono molto affascinante e una musicalità sincera. Sono sicuro che avrà tutti i successi che merita". Lo ha detto Salvatore Accardo a proposito del giovanissimo, poco più che ventenne, violinista salernitano, vincitore dell'ultimo Premio Paganini di Genova.
    Giustamente Gibboni sta vivendo il suo momento d'oro invitato dalle più prestigiose istituzioni italiane, come testimoniano i prossimi due impegni, il 9 e 11 febbraio, a Ferrara e a Bologna.
    Nel primo, al Teatro Abbado per Ferrara Musica, si esibirà in un concerto di musiche da camera di Brahms, Paganini, Wieniawski e Schnittke assieme al pianista francese Ingmar Lazar, nel secondo suonerà, invece, il Concerto per violino e orchestra N.
    1 in re maggiore di Niccolò Paganini (lo stesso che gli ha permesso di vincere il prestigioso premio) diretto da Oksana Lyniv all'Auditorium Manzoni. Per la direttrice ucraina si tratta del ritorno alla guida dell'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna della quale dallo scorso gennaio è direttrice musicale, prima donna in Italia a ricoprire questa carica in una Fondazione Lirico-sinfonica.
    Dopo il successo del concerto dello scorso gennaio, nel quale presentò musiche di Richard Strauss e di Wagner, la direttrice continuerà ad esplorare il tardo-romanticismo mitteleuropeo con la Sinfonia N. 4 in mi bemolle maggiore di Anton Bruckner, la "Romantica". Un repertorio caro al complesso sinfonico bolognese che del compositore austriaco esegue fin dalla seconda metà degli anni ottanta del Novecento tutte le Sinfonie. Dopo questo concerto, che verrà replicato sabato 12 febbraio al Teatro Alighieri di Ravenna, Oksana Lyniv sarà nuovamente sul podio bolognese per due appuntamenti sinfonici (il 26 febbraio e il 27 ottobre) e per due opere, Iolanta di Ciajkovskij e Andrea Chénier di Giordano. (ANSA).
   

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