Emilia Romagna

Strage Bologna: Corte d'Assise chiama altri 10 testimoni

Si allungano i tempi, in aula anche i familiari delle vittime

Redazione Ansa

Si allungano i tempi del nuovo processo sulla strage del 2 agosto 1980, che vede come principale imputato l'ex di Avanguardia Nazionale, Paolo Bellini. La Corte d'Assise di Bologna, presieduta da Francesco Maria Caruso, ha infatti deciso di ascoltare nuovi testimoni e di riconvocare altri due testi già sentiti: si tratta di Vincenzo Vinciguerra, ex membro di Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale, e di Sergio Picciafuoco, criminale comune vicino all'estrema destra, che sarà anche sottoposto ad un confronto in aula con Bellini.
    Tra i nuovi testimoni che la Corte ha deciso di convocare ci sono Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione dei familiari delle vittime della strage e quattro tra studiosi, ricercatori, storici ed esperti che si sono occupati dell'attentato in stazione: ovvero i giornalisti Roberto Scardova, Antonella Beccaria, Giorgio Gazzotti e Gigi Marcucci. Infine gli ex magistrati Giuliano Turone, Claudio Nunziata e Leonardo Grassi, che verranno sentiti nello specifico in merito alle indagini sulla strage dell'Italicus. Questi ultimi, inoltre, verranno ascoltati anche su "quanto a loro diretta e personale conoscenza su ostacoli, depistaggi, deviazioni - si legge nell'ordinanza della Corte - che abbiano nel corso degli anni ostacolato il loro lavoro di magistrati impegnati sui temi del processo o su temi collegati". Per quanto riguarda Vinciguerra, infine, la Corte vuole "verificare la disponibilità del testimone a dire ciò che ha espressamente dichiarato di non voler fin qui riferire, nonostante l'ampiezza delle circostanze sulle quali ha deposto in questo e in altri processi".
    Nella prossima udienza, in programma venerdì 14, è prevista l'audizione dei due consulenti della difesa di Bellini, mentre i nuovi testimoni saranno sentiti a partire dall'udienza successiva. Si comincerà con Bolognesi, mentre Picciafuoco e Vinciguerra testimonieranno per ultimi, quasi certamente nell'udienza del 28 gennaio. (ANSA).
   

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