Emilia Romagna

Gli auguri del soldato Adler ai tre fratellini bolognesi

Si erano rivisti dal vivo quest'anno a 77 anni dal loro incontro

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 29 DIC - Un incontro fortuito durante la guerra e, a quasi 80 anni di distanza, un'amicizia da coltivare anche durante le festività natalizie. Ieri sera Martin Adler, il soldato che nel 1944 era sbarcato in Italia per combattere i nazifascisti, ha parlato in una videochiamata su WhatsApp con Bruno Naldi: il maggiore dei tre fratellini che vide sbucare da una cesta in una casa di Monterenzio (Bologna), dove si erano nascosti per la paura, e che il suo compagno d'armi John Bronsky immortalò in una fotografia dopo aver appoggiato il mitra. Adler non aveva mai rinunciato a trovarli e, complice un post su Facebook della figlia Rachelle intercettato dal giornalista e scrittore Matteo Incerti, è riuscito a rintracciarli nel 2020.
    Ad agosto Adler era venuto a Bologna per incontrarli dal vivo. E ieri ha potuto parlare con Bruno Naldi, con una chiamata WhatsApp a tre in cui Incerti, che sulla vicenda ha scritto il libro 'I bambini del soldato Martin', ha fatto da traduttore.
    "Ha detto: 'Vi amo tanto, amo tutta l'Italia. Rincontrarvi e venire in Italia quelle due settimane è stata la più grossa emozione della mia vita'", racconta Incerti. (ANSA).
   

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