Emilia Romagna

Teatro: Vito sfida i colossi dell'e-commerce

Al Celebrazioni di Bologna dal 29 dicembre

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 23 DIC - Il Teatro Celebrazioni di Bologna festeggia la fine del 2021 e l'inizio del '22 con l'attore bolognese Stefano Bicocchi, più conosciuto come Vito, col suo nuovo spettacolo 'La felicità è un pacco (Vita spericolata di un negoziante ai tempi di Amazon)' in scena dal 29 dicembre al 9 gennaio (tranne nelle serate dell'1, 3 e 4). Scritta come di consueto da Francesco Freyrie e Andrea Zalone e affidata alla regia di Daniele Sala, la pièce racconta la storia di Icilio Simonazzi, il proprietario di un negozio di elettrodomestici dove non entra più nessuno da quando è esplosa la moda dell'e-commerce.
    Con la diffusione degli acquisti sul web, infatti, la vita di Icilio si è rovinata. In un mondo in cui tutto si può ordinare con un click, televisori, rasoi elettrici, felpe e persino le tagliatelle al ragù, Icilio è diventato utile come un paio di moffole da sci alle Maldive. La smania dell'ordine online non ha solo messo in ginocchio la sua attività lavorativa, ma gli ha devastato anche la vita familiare: la moglie è stata investita da un rider e ha perso la memoria, la figlia vive barricata in camera sua scaricando serie tv e ordinando cibo su Just Eat. Un bel giorno Icilio decide che è arrivato il momento di reagire e mette in atto la sua personale e folle 'Resistenza' alla modernità. Lui, un piccolo negoziante, dichiara guerra ai colossi delle consegne a domicilio e si trasforma in un comicissimo e furibondo Don Chisciotte che sfida, con la lancia del 'politicamente scorretto', i mulini a vento dei nuovi bisogni che il web ha creato e senza i quali sembriamo non riuscire più a essere felici. Vito, oltre a interpretare Icilio Simonazzi, porta in scena un'esilarante galleria di personaggi che hanno contratto la nuova e devastante malattia del secondo millennio: il click compulsivo. Vito incarna l'estremo tentativo di ribellione alle storture dell'era digitale, conscio che, con il dilagare dello sharing di beni di largo consumo, non solo il capitalismo ha vinto sul comunismo ma gli ha anche fregato il know how per fare profitto. (ANSA).
   

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