Emilia Romagna

'Fronte e retro', personale di Italo Zuffi a Bologna

Oltre cinquanta opere dal 20/1 al Mambo e a Palazzo de' Toschi

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 13 DIC - 'Fronte e retro' è il titolo della mostra personale di Italo Zuffi (Imola, 1969) che si articola in due spazi, il Mambo-Museo d'Arte Moderna di Bologna e Palazzo De' Toschi, sede delle iniziative dedicate all'arte contemporanea di Banca di Bologna. Il progetto, che aprirà al pubblico il 20 gennaio come 'main project' del programma di Art City Bologna 2022, permette di presentare per la prima volta in modo esteso il lavoro di uno degli artisti italiani più importanti tra quelli nati alla fine degli anni Sessanta. L'esposizione è idealmente divisa in due momenti: da una parte, al Mambo (fino all'1 maggio), un percorso che permette di rileggere il lavoro dell'artista prendendo in considerazione uno spettro di opere che va dagli esordi, alla metà degli anni Novanta, fino al 2020. Dall'altra, a Palazzo De' Toschi (fino al 6 febbraio), una serie di nuove produzioni, di lavori realizzati per l'occasione e in reazione alle caratteristiche dello spazio, tocca alcuni degli aspetti nodali della sua ricerca recente. La mostra ruota attorno ad alcuni nuclei tematici che da sempre sostengono il lavoro di Zuffi e si traducono in contrasti e opposizioni che possono agire sul corpo (talvolta quello dell'artista stesso) come sulla forma scultorea: tra le idee di costruzione e al contempo di distruzione/caduta; di lavoro e, insieme, di dispersione di energia; di mollezza e di rigidità; di fragilità e di competizione (soprattutto rispetto al sistema dell'arte). I lavori presentati al Mambo - opere di scultura, fotografia, video e performance, linguaggi attorno a cui si è sviluppata nel tempo la poetica di Zuffi - ricostruiscono il percorso dell'artista attraverso accostamenti inediti e senza necessariamente seguire una progressione cronologica. Le opere esposte, oltre cinquanta, sono le più note ed emblematiche dell'artista ma anche alcune di quelle meno viste e generano nuove ipotesi di dialogo tra loro. (ANSA).
   

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