Emilia Romagna

Romeo Castellucci a Reggio Emilia con lo spettacolo 'Bros'

Il 2, 3 e 4 dicembre al Teatro Cavallerizza

Redazione Ansa

Romeo Castellucci, regista teatrale e fondatore nel 1981 a Cesena della compagnia teatrale d'avanguardia Socìetas, il 2, 3 e 4 dicembre alle 20.30 mette in scena al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia lo spettacolo "Bros", dove il titolo sta per Brothers, fratelli. Un lavoro dove prevale l'azione rispetto al pensiero, che qui pare non avere alcuna importanza. È un lavoro sulla polizia pensato però in chiave antropologica. Come modo cioè di meditare sulla legge, sulla violenza, sul funzionamento della polizia come sorta di confraternita, come una specie di clan.
    Lo spettacolo prevede la partecipazione di un gruppo di uomini anonimi. Questi uomini, chiamati dalla strada, sono i protagonisti assoluti dello spettacolo. La messa in scena è una complessa macchina dove, senza prove, gli attori sono chiamati a svolgere compiti, "ordini" impartiti con un auricolare. Lo spettacolo è scritto dettagliatamente, ma gli interpreti sono all'oscuro di quanto verrà richiesto. Viene loro consegnata una divisa, firmano una sorta di protocollo in cui si impegnano a fare quanto si chiede. Ciascun "poliziotto" riceve comandi ai quali deve obbedire in tempo reale. I comandi sono una struttura complessa di gesti registrati con precisione per ognuno.
    Nell'interpretarli c'è il rischio che non li recepiscano con esattezza. Il margine di imprecisione che ne deriva è la cosa più interessante del progetto.
    "È veramente un esperimento antropologico - spiega Castellucci - mostra fino a dove una persona si spinge a obbedire, quali sono i suoi limiti. Ci saranno comandi tendenziosamente confusi per cogliere la reazione l'uno con l'altro". Le uniformi da poliziotti americani evocano la comicità del cinema muto. Nella pièce la schematica determinazione dei comandi costringe a un serrato confronto con l'indeterminatezza del tempo di esecuzione che, scorrendo, porta con sé il caso e l'inesperienza; il tremore e la lotta per la fermezza. La comicità e la violenza, l'una il sembiante dell'altra. (ANSA).
   

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