Emilia Romagna

Vetri dal Rinascimento all'Ottocento a Bologna

Donazione Cappagli Serretti per i Musei Civici d'Arte antica

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 11 NOV - Dal 13 novembre al 18 aprile al Museo Medievale di Bologna è possibile ammirare l'intera raccolta Cappagli Serretti, da poco acquisita, che va ad incrementare il già cospicuo patrimonio museale di vetri del Museo Medievale e del Museo Davia Bargellini. La mostra 'Vetri dal Rinascimento all'Ottocento' (117 pezzi) è organizzata dai Musei Civici d'Arte Antica, in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia, in particolare con il Museo del Vetro di Murano.
    La collezione Cappagli Serretti è di pregio non solo per il considerevole numero di oggetti e per la loro qualità artistica, ma soprattutto per il fatto che consente di avere una panoramica ampia ed esaustiva sulla vetraria europea dal Seicento agli inizi del Novecento. La mostra permette di allargare lo sguardo ben oltre gli orizzonti italiani per conoscere, ad esempio, il mondo vetrario inglese e spagnolo del Settecento o la colorata produzione boema dell'Ottocento. Le varie manifatture sparse nel continente non costituivano mondi a sé stanti, isolati gli uni dagli altri, ma erano in realtà in stretta relazione condividendo tecniche, forme e motivi decorativi, mantenendo specifici caratteri che le contraddistinguono. Spicca per unicità e qualità tecnica il gruppo di opere del Seicento veneziano, come un calice con gambo a stelo di fiore o l'alzata decorata da una catenella in vetro acquamare.
    Ben documentato dagli oggetti esposti in mostra è il fenomeno, ancora poco studiato, della produzione veneziana ed europea settecentesca a imitazione di quella boema. Accanto ad oggetti pregiati presenti nelle tavole aristocratiche o borghesi, nella collezione c'è anche un notevole gruppo di oggetti 'popolari' o d'uso più comune, come i vetri utilizzati nelle spezierie come strumenti da laboratorio (storte, imbuti, versatoi). La mostra permette di avvicinarsi al mondo del vetro, scoprirne le tecniche di lavorazione, i segreti e, soprattutto, la sua fragile bellezza. (ANSA).
   

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