Emilia Romagna

L'armata Brancaleone e Vogliamo tutto! a Bologna

Dall'11 novembre all'Arena del Sole, due coproduzioni ERT

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 10 NOV - Doppio appuntamento al Teatro Arena del Sole di Bologna dall'11 al 14 novembre con il nuovo spettacolo di Roberto Latini, L'armata Brancaleone, prodotto dal Teatro Metastasio di Prato con Emilia Romagna Teatro, e Vogliamo tutto! di ErosAntEros, realizzato nell'ambito di un focus dedicato alla compagnia ravennate promosso dal Centro La Soffitta in collaborazione con ERT.
    L'armata Brancaleone, in scena nella Sala De Berardinis, rimanda al celebre film di Mario Monicelli, scritto con Age & Scarpelli, che inventarono una nuova lingua, tra il latino maccheronico, il volgare medievale e il dialetto. La sceneggiatura viene ripresa dalla pièce, che non è però la messa in scena dell'opera cinematografica, ma un omaggio all'eccezionalità della lingua "aulica-burina", evocando il rocambolesco viaggio del manipolo di eroi condotti dal nobile cavaliere Brancaleone da Norcia, verso un 'altrove'. "Non si tratta di una riscrittura - spiega Latini - ma di un nuovo modo di ridire il testo, di ridarlo, di riderlo, in una nuova condizione scenica". Protagonista un nutrito cast di attori affezionati al regista e con i quali ha già collaborato in passato: Elena Bucci, Ciro Masella, Savino Paparella, Francesco Pennacchia, Marco Sgrosso, Marco Vergani, ai quali si aggiunge Claudia Marsicano, Premio Ubu 2017 come miglior attore o performer under 35, a comporre, insieme allo stesso Latini, una compagnia di rabdomanti che scovano altezze dalla strada, dagli stracci e dalla polvere per avere uno 'spettatore ideale'.
    Lo spettacolo di ErosAntEros, Vogliamo tutto! in programma nella Sala Thierry Salmon, è dedicato alle rivoluzioni del '68 e ripercorre le dinamiche e i sentimenti dell'epoca all'interno di un flusso di testo interpretato da una sola figura in scena. È una giovane militante in abiti contemporanei che si trova nella situazione paradossale di voler trasmettere lo slancio e la dimensione collettiva delle lotte in completa solitudine, utilizzando le parole di ieri come fossero quelle di oggi.
    (ANSA).
   

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