Emilia Romagna

Massimo Popolizio al Teatro Duse di Bologna con 'Furore'

Dal 29 al 31 ottobre dal romanzo capolavoro di John Steinbeck

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 28 OTT - Massimo Popolizio sarà al Teatro Duse di Bologna dal 29 al 31 ottobre (venerdì e sabato alle 21, domenica alle 16) con 'Furore', tratto dal romanzo capolavoro di John Steinbeck, premio Nobel per la letteratura nel 1962. Lo spettacolo va in scena nell'adattamento firmato dallo scrittore e critico letterario Emanuele Trevi. Il controcanto all'interpretazione di Popolizio è affidato alle musiche eseguite dal vivo dal percussionista Giovanni Lo Cascio con le creazioni video di Igor Renzetti e Lorenzo Bruno.
    Nell'estate del 1936, il San Francisco News chiese a John Steinbeck di indagare sulle condizioni di vita dei braccianti sospinti in California, dalle regioni centrali degli Stati Uniti, soprattutto dall'Oklahoma e dall'Arkansas, a causa delle terribili tempeste di sabbia e dalla conseguente siccità che avevano reso sterili le terre coltivate a cotone. Il risultato di quell'indagine fu una serie di articoli da cui l'autore americano generò, tre anni dopo, nel 1939, il romanzo 'Furore'.
    In scena Popolizio porta il racconto di come John Steinbeck trasformò quella decisiva esperienza giornalistica, umana e politica in grande letteratura. "Forse non c'è un attore, nel panorama teatrale italiano, più in grado di Massimo Popolizio di prestare a questo potentissimo, indimenticabile story-teller, un corpo e una voce adeguati alla grandezza letteraria del modello" sottolinea Emanuele Trevi.
    "Leggendo 'Furore' - aggiunge il regista - impariamo ben presto a conoscerlo questo personaggio senza nome, che muove i fili della storia. Nulla gli è estraneo: conosce il cuore umano e la disperazione dei derelitti come fosse uno di loro, ma a differenza di loro conosce anche le cause del loro destino, le dinamiche ineluttabili dell'ingiustizia sociale, le relazioni che legano le storie dei singoli al paesaggio naturale, agli sconvolgimenti tecnologici, alle incertezze del clima. Tutto, nel suo lungo racconto, sembra prendere vita con i contorni più esatti e la forza d'urto di una verità pronunciata con esattezza e compassione". (ANSA).
   

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