Emilia Romagna

Il Centro meteo europeo inaugura nuovo data center a Bologna

Lo switch off con Reading il 5 maggio 2022

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Redazione Ansa

Taglio del nastro a Bologna per il nuovo data center del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (European Center for Medium-range Weather Forecasts - Ecmwf). Il 'super computer' è ospitato al Tecnopolo, nell'area riqualificata dell'ex Manifattura Tabacchi alle porte del capoluogo emiliano.
    Inaugurato alla presenza del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, del sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, del presidente di Regione Stefano Bonaccini e dei massimi rappresentanti Ecmwf, il data center ha il suo cuore nel supercomputer BullSequana XH2000 di Atos: grazie a questo sistema, che entrerà in funzione il 5 maggio 2022, mandando in pensione l'attuale centro di Reading (Gran Bretagna), le prestazioni di calcolo saranno quasi quintuplicate. L'Ecmwf sarà così in grado di scattare "fotografie" delle previsioni meteo sempre più nitide e tempestive per le decine di Paesi europei membri. Si saprà con precisione sempre maggiore dove e quando c'è probabilità che si verifichino fenomeni estremi, come una bomba d'acqua o una tromba marina, informazioni chiave per i servizi meteo nazionali, per far scattare allerta mirate e misure che possano evitare tragedie.
    "È un momento importante per tutta l'Italia - ha detto il ministro Bianchi a margine della cerimonia - Questa è stata una scelta europea, di portare a Bologna il centro di analisi del meteo. Ora tutto il sistema di previsione meteo in Europa passa per Bologna. Torniamo a essere centro e non periferia, perno del sistema di super calcolo europeo". "Un grande successo del Paese e di tutti i 31 associati Ecmwf - ha aggiunto Bianchi parlando dal palco - perché abbiamo lavorato tutti nella stessa direzione"; "abbiamo dimostrato non solo che si prendono impegni, ma che si prendono impegni per tutti". Il sottosegretario Di Stefano ha sottolineato il "grande lavoro di collaborazione" di tutti i membri, in vista della "grande sfida" che oggi è "affrontare la realtà di un pianeta che cambia".

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