Emilia Romagna

Libri: il 'processo Pettine' ricostruito da Pacitti

'Il Matricida', un caso che animò il dibattito sui manicomi

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 25 AGO - CESARE PACITTI, IL MATRICIDA, Processo Pettine, Corso Buonos Aires 48 (Youprint, pp. 408, 25 euro). Milano, Giugno 1926, i resti di Erminia Ferrara marcivano compressi in un baule da quattro mesi. La signora, detta "la contessa del Viminale" per le sue "frequentazioni" di ambienti fascisti, era moglie separata del commendatore Giovanni Pettine, pioniere del cinema. Il figlio Renzo, studente liceale diciassettenne, svuotò la cassaforte del padre e si rese irreperibile. Fu arrestato a Desenzano del Garda, dove si presentava come il nobile spagnolo 'Señor Louis de Santo Jermano'. Il delitto, per le modalità di occultamento forzoso della vittima, suscitò ribrezzo e sdegno. Renzo Pettine non era sano di mente o era un comune criminale? Il caso, tratto dalla cronaca di una storia vera che all'epoca impressionò Carlo Emilio Gadda, è ricostruito nel libro dell'avvocato di Bologna Cesare Pacitti. Il 'processo Pettine' oggetto di un'interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia, nel mondo scientifico fu l'occasione per approfondire il dibattito sui manicomi criminali di Stato e il ruolo delle perizie psichiatriche nei processi penali. Si parlò, inoltre, di un'indagine parallela condotta dalla polizia politica in quanto si vociferò che la Ferrara custodisse atti segreti del delitto Matteotti, che avrebbe dovuto consegnare a Roberto Farinacci. In appendice anche l'arringa dell'avvocato dell'epoca, Genuzio Bentini. (ANSA).
   

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