Emilia Romagna

Dante e le vie degli ebrei, un dipinto e uno spettacolo

Una 'esplorazione' promossa dal Museo Ebraico di Bologna-Meb

Redazione Ansa

Uno spettacolo e un dipinto, nell'anno delle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, per esplorare, in chiave non sempre convenzionale e stimolante, alcuni passaggi e aspetti del Sommo Poeta e dell'eredità lasciata anche in relazione al mondo e alla cultura ebraica: è quanto propone il Museo Ebraico di Bologna-Meb.
    'Dante e le vie degli ebrei' è lo spettacolo di e con Emanuela Marcante e Daniele Tonini in canti tra storia e poesia, inferni e promesse di paradiso, dedicato alla storia di Dante nel mondo ebraico e del suo peregrinare tra Bologna e la Romagna. Ideato da Il Ruggiero, struttura performativa e di ricerca che nasce nel 1993 a Bologna, porta con incalzanti quadri di vita e storia dal medioevo alla contemporaneità, raccontando di un mondo ebraico che dialoga con Dante, il poeta che afferma la priorità della lingua ebraica. Lo spettacolo sarà in scena l'8 luglio a Bertinoro (Forlì-Cesena), nella Corte della Rocca, e il 16 agosto a Ravenna, nell'arena dell'Antico Porto di Classe.
    Il dipinto, ospitato al Meb in via Valdonica, è l'opera di Tobia Ravà 'Dante perso nella Selva alchemica' (sublimazione su raso acrilico, 2021). L'artista riflette su un ideale incontro avvenuto in un bosco alchemico, la selva oscura, tra Dante Alighieri e Abulafia, che fu filosofo e mistico della Spagna sefardita e uno dei maggiori studiosi della Qabbalah dell'epoca medievale. Ravà ne fa una lettura simbolica e applica quel percorso della lingua ebraica che è chiamato ghematrià, ovvero la corrispondenza tra lettera e numero delle parole ebraiche, che fanno del testo biblico anche un testo matematico. (ANSA).
   

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