Emilia Romagna

Carabiniere arrestato, revocati i domiciliari

I difensori: 'Chiariti alcuni fatti, contiamo di fare luce'

Una toga in un'aula di tribunale

Redazione Ansa

Il gip del tribunale di Bologna Alberto Ziroldi ha revocato gli arresti domiciliari cui era sottoposto da inizio febbraio l'appuntato dei carabinieri Piero Proietti Pannunzi, in un'indagine della Procura che lo accusa di tentato furto in abitazione, atti idonei a ottenere la detenzione di stupefacente, senza riuscirci, omessa denuncia, favoreggiamento e rivelazione di segreto d'ufficio.
    L'ordinanza del giudice, che dispone un obbligo di dimora, a quanto si apprende ridimensiona il quadro accusatorio nei confronti del militare, recependo anche alcuni degli elementi rappresentati dalla difesa, gli avvocati Savino Lupo e Domenico Libertini, anche in seguito alle indagini difensive svolte che offrono un quadro divergente rispetto all'ipotesi accusatorie, fornendo alcune importanti testimonianze.
    Il fascicolo nasce da un'attività dei carabinieri di Reggio Emilia su un traffico di droga gestito da tre gruppi criminali su varie province. Nel corso di questi accertamenti sono emersi contatti tra l'appuntato e il capo di un'organizzazione di magrebini. Con lui e con un suo connazionale Proietti, a marzo 2019, avrebbe tentato di organizzare un furto di contante proveniente dal Marocco e di un chilo di droga nella casa bolognese di un altro personaggio inserito nel gruppo, di loro conoscenza. Il furto non riuscì per la presenza di una persona nella casa. Un'altra accusa risale a febbraio 2020, quando Proietti avrebbe avvisato proprio lo spacciatore che doveva essere vittima del furto di un'indagine a suo carico.
    "Riteniamo particolarmente importante questo pronunciamento di un giudice che ha dato una nuova possibile valutazione dei fatti, tenendo conto delle nostre osservazioni che minano l'ipotesi accusatoria", ha detto l'avvocato Lupo. "Ora la vicenda proseguirà nella fisiologica dialettica processuale tra accusa e difesa, ma riteniamo che ci possano essere elementi favorevoli al nostro assistito e potrebbe esserci un esito sorprendente", ha aggiunto il penalista. "Abbiamo offerto chiavi di lettura di alcuni fatti e si inizia a chiarire un po' la vicenda. Contiamo di riuscire a fare luce", ha detto l'avvocato Libertini. (ANSA).
   

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