Emilia Romagna

Resti umani a Bologna, riaperta indagine su Biagio Carabellò

Inchiesta per omicidio fu archiviata nel 2018

Redazione Ansa

Il ritrovamento dei resti umani scoperti ieri nella zona del Parco Nord, con accanto un giubbotto contenente la patente di Biagio Carabellò, faranno riaprire l'inchiesta della Procura di Bologna sulla scomparsa del 46enne, di cui non si avevano notizie dal 23 novembre 2015.
    La stessa Procura, dopo i sopralluoghi svolti ieri dalla polizia nel luogo del rinvenimento, ha riaffidato il caso ai carabinieri del nucleo investigativo, che già avevano seguito le indagini a partire dalla scomparsa dell'uomo e fino all'archiviazione del fascicolo, alla fine del 2018, per la mancanza di prove e perché all'epoca non c'era un cadavere.
    Lo scheletro recuperato nel fossato e gli altri reperti, fra cui il giubbotto con il documento, sono stati affidati agli esperti del Ris di Parma per gli accertamenti tecnici. Sarà svolto un esame esterno dei resti, oltre all'esame del Dna, per avere la conferma che si tratti effettivamente di Biagio Carabellò. I Ris sono già in possesso del Dna dello scomparso, dopo che nel corso delle indagini fu trovata a casa del 46enne una giacca sporca di sangue e le tracce ematiche furono comparate con il Dna della madre.
    Tra gli elementi da esaminare ci sono anche, a quanto si apprende, una protesi dentaria trovata sul teschio, che potrebbe corrispondere a quella che aveva lo scomparso, e alcune lacerazioni sul giubbotto.

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