Emilia Romagna

Aperta al Sant'Orsola di Bologna la 'stanza degli abbracci'

Nel reparto di Oncologia. A inaugurazione il cardinale Zuppi

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 18 DIC - Aperta, nel reparto di oncologia dell'Ospedale Sant'Orsola di Bologna una 'stanza degli abbracci'. L'area - approntata grazie all'intervento della Fondazione Sant'Orsola e nata da un'idea di medici e infermieri e operatori sanitario - darà ai pazienti la possibilità, durante il periodo natalizio, di incontrare i propri famigliari e di parlarsi e abbracciarsi in sicurezza. All'inaugurazione della stanza è intervenuto l'arcivescovo di Bologna, cardinal Matteo Zuppi.
    "Eravamo abituati - spiega il direttore dell'Unità operativa Andrea Ardizzoni - ad avere un reparto molto aperto, perché crediamo che il paziente abbia bisogno non solo delle terapie ma anche dell'amore dei propri famigliari e, con tutte le garanzie per la sicurezza, non volevamo comunque negare questo aspetto".
    Il personale del reparto ha individuato la sala riunioni, lontana dalle camere di degenza, come il luogo ideale: è stata fatta costruire così una parete scorrevole in plexiglas, su cui sono stati inseriti 4 oblò da cui escono i guanti per permettere di abbracciarsi, anche per chi deve rimanere seduto. Sono previsti tre incontri al mattino e tre al pomeriggio.
    "Penso - osserva il cardinale Zuppi - che una stanza come questa, dove si può sentire la persona amata e trasmettere i propri sentimenti, rende tutto quanto più umano, vince per certi versi la sofferenza e aiuta la terapia, dà un motivo in più per superare la malattia che altrimenti rischia di farti percepire come qualcosa che non vale più".
    E a giudizio del direttore generale del Sant'Orsola, Chiara Gibertoni, "è molto significativo che questa richiesta sia partita proprio dal personale, che vive ogni giorno a fianco dei pazienti e che sa leggerne i bisogni e le attese. È l'ospedale che siamo e sempre più voglia diventare: un luogo capace di unire all'eccellenza delle cure un'attenzione forte alle persone". (ANSA).
   

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