Si chiamano "fontanazzi" e in gergo tecnico indicano sorgenti da cui, attraverso canali sotterranei e infiltrazioni, l'acqua di un fiume fluisce all'esterno degli argini, ad esempio durante una piena, costituendo un potenziale pericolo perché il fenomeno può portare al collasso dell'argine stesso. Un progetto europeo a guida italiana, finanziato dall'Ue, sta sviluppando una soluzione per combatterli: un sistema che comprende sia una specifica tecnologia di contrasto al processo di erosione sotto l'argine, sia un meccanismo di monitoraggio che permette di controllare l'efficacia a lungo termine dell'intervento.
Il progetto "SandBoil", dal nome inglese dei fontanazzi, è guidato dall'Università di Bologna e finanziato con un milione e mezzo di euro nel programma europeo Life. Gli scienziati svilupperanno e testeranno sul campo - per cinque anni - una tecnologia per contrastare i fenomeni di erosione generati dalle piene nei periodi di precipitazioni intense.
Quello dei fontanazzi è un fenomeno serio e tutt'altro che locale: negli ultimi decenni solo lungo il Po ne sono stati censiti più di 130 ma il problema riguarda anche altri grandi fiumi d'Europa e del mondo, fra tutti il Danubio e il Mississippi. Tutte le azioni di contrasto finora adottate sono risultate costose e spesso inefficaci. "Il prototipo sarà realizzato prima in scala ridotta nei nostri laboratori - spiegano i ricercatori - e sarà poi testato sul campo in un argine artificiale di dimensioni reali". A soluzione dimostratasi efficace, la tecnologia sarà testata in un argine del Po e in due tratti arginali del bacino del Danubio, in Ungheria.
Insieme all'Università di Bologna sono coinvolti l'Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo), Officine Maccaferri Italia e il North-Transdanubian Water Directorate (Éduvizig), ente ungherese responsabile della sicurezza delle strutture arginali di una porzione del bacino del Danubio.
Dal Po al Danubio, un sistema contro infiltrazioni in argini
Soluzione per debellare i 'fontanazzi' da progetto italiano