Emilia Romagna

Covid: in E-R 2.533 nuovi casi, superata quota 100mila

Stabili in terapia intensiva, indice Rt cala a 1,14. Altri 47 morti

Redazione Ansa

Rallenta la curva del contagio in Emilia-Romagna. L'indice di trasmissione Rt è sceso al valore di 1,14, in costante calo da quattro settimane. Un dato che fa dire all'assessore alla Salute Raffaele Donini che se questi numeri dovessero essere confermati anche la prossima settimana, la Regione potrebbe tornare in zona gialla.

"Ma questo non ci esime - ha subito precisato - dall'abbassare la guardia". L'aumento quotidiano è infatti ancora elevato: sono 2.533 i nuovi casi di Coronavirus in più rispetto a ieri, su un totale di 22.307 tamponi e i contagi nel territorio regionale dall'inizio della pandemia superano quota centomila (100.344). Per il secondo giorno di fila è però stabile il numero di ricoverati in terapia intensiva, 244, mentre continuano ad aumentare quelli negli altri reparti Covid, 2.534 (+45).

"Come sistema regionale - ha detto Donini, nella diretta Facebook settimanale, collegato dall'ospedale di Ferrara - stiamo reggendo l'urto". Ma si contano ancora tanti morti, 47, dai 58 ai 96 anni. Una buona notizia arriva dalle condizioni del governatore Stefano Bonaccini. "Sono risultato negativo all'ultimo tampone di controllo. Ancora per qualche tempo dovrò proseguire a casa le cure per la polmonite, che migliora ma non può certo essere trascurata, ma il ritorno alla normalità è oggi più vicino", ha annunciato su Facebook. Intanto la Regione si sta preparando al futuro.

Da un lato Donini ha annunciato gli ottimi risultati della campagna anti influenza, con 850mila emiliano-romagnoli già vaccinati, lo stesso numero dell'intero periodo di un anno fa. Ora l'obiettivo di arrivare a somministrare 1,5 milioni di dosi entro Natale. Dall'altro la Regione ha individuato i centri di conservazione e stoccaggio del vaccino anti-Covid (di Pfizer-Biontech) e le strutture sanitarie che somministreranno, nei prossimi mesi, le prime dosi destinate, nella fase iniziale, a personale sanitario e ai presidi residenziali per anziani.
   

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