Emilia Romagna

Da cameriera a bracciante, 'ho tre figli da mantenere'

Il racconto di due stagionali del turismo riccionesi ricollocate

Redazione Ansa

"Raccolgo le fragole, mi abbronzo, lavoro con la testa sgombra e col sorriso. Insomma sono felice". È il racconto di Paola Caramori, riccionese di 43 anni che ha sempre lavorato come cameriera stagionale in hotel e che da poco è passata all'agroalimentare. "Ho tre figli da mantenere e mio marito al momento ha la cassa integrazione", racconta la donna che ha aderito a un programma del Comune di Riccione per il ricollocamento degli stagionali del turismo in aziende agricole locali in cerca di manodopera.
    La richiesta di Caramori è stata una delle prime ad essere gestite dall'assessorato alle Attività economiche e dall'ufficio Suap. "La mia amica Rosa ed io, abbiamo mandato una mail con i nostri dati e fatto presente in poche righe la situazione in cui ci troviamo", prosegue la donna.

"Qualche informazione sui lavori precedenti e i recapiti telefonici. Venti giorni dopo ci ha chiamato un'azienda agricola di Viserba (frazione di Rimini). Con la stagione che non si sa quando partirà, dobbiamo darci da fare, il lavoro non mi spaventa e quindi via abbiamo preso l'occasione al volo. Un bel sollievo sapere che la mattina ti alzi e hai un lavoro".

Anche l'amica Rosa Argentiere, 39 anni, ha sempre lavorato come cameriera di sala in albergo. "Non possiamo certo rimanere con le mani in mani - ha detto - per noi lavorare è importante, le spese ci sono e sono tante". Entrambe ora lavorano nella stessa azienda. "Ho una sola parola: grazie", ha aggiunto la sua amica.

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