Emilia Romagna

Coronavirus, 115 casi in Emilia-Romagna. Bonaccini: 'Serve choc per l'economia'

La maggior parte dei contagiati non ha sintomi ed è in isolamento a casa

Redazione Ansa

E' stata rinviata a domani la decisione sull'eventuale riapertura delle scuole e degli altri luoghi pubblici chiusi in questi giorni in Emilia-Romagna. Al termine della riunione con i sindaci nella sede della Regione a Bologna, si è deciso di attendere le decisioni del governo. Lo ha confermato l'assessore alla Sanità, Raffaele Donini durante un punto stampa a Bologna.

Sono 145, in Emilia-Romagna, i casi di positività al Coronavirus aggiornati alle 16. Rispetto alla mattina ci sono 30 casi in più. Nessuno dei nuovi pazienti è in terapia intensiva (dove rimangono i 6 già comunicati ieri), molti sono asintomatici o presentano sintomi modesti (febbricola e lieve tosse).


A Piacenza è morto un cittadino lombardo di 85 anni, ricoverato in uno dei comuni del focolaio, ma assistito dall'ospedale piacentino.

In sintesi, 89 sono i casi positivi rilevati a Piacenza (s'intende non la provincia di residenza, ma quella dove è stata fatta la diagnosi), 18 a Modena, 27 a Parma, 9 a Rimini, uno a Reggio Emilia e uno a Ravenna. E passano da 1.224 ai 1.277 i tamponi refertati.

Oltre la metà delle persone positive - 80 - è in isolamento a casa.

Il governatore Stefano Bonaccini auspica uno choc per l'economia. "Il Governo non ha proceduto male, anche considerando che c'è stata un'escalation di casi in poche ore. Adesso c'è bisogno che intervenga con misure che diano uno shock all'economia. È la parte più rilevante, anche perché si sta affrontando bene la fase medico-sanitaria", ha detto in un'intervista radiofonica.

"Siamo in contatto con il Governo - ha aggiunto a margine della seduta di insediamento dell'Assemblea legislativa - al quale abbiamo già chiesto alcune misure importanti, avremo un incontro nei prossimi giorni, per la questione economica: questo è il vero rischio che stiamo correndo. Il rischio di una ricaduta pesante per l'economia in tutto il Paese e, in maniera significativa, nelle tre regioni che, da sole, contribuiscono a circa metà del Pil italiano".

Cosa fare se si hanno sintomi (febbre e sintomi respiratori). La raccomandazione è di non recarsi direttamente al Pronto Soccorso, ma contattare o il 1500 - il numero nazionale messo a disposizione dal ministero della Sanità - o il proprio medico di medicina generale o, in caso di emergenza, il numero 118.

Il numero verde della Regione: 800 033 033

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