Emilia Romagna

In Italia un supercomputer del futuro

'Macchina' da 120 milioni di euro al Tecnopolo di Bologna

Redazione Ansa

Medicina di precisione, cibo per tutti, cambiamenti del clima, intelligenza artificiale: per elaborare e trasformare in servizi l'enorme mole di dati delle sfide scientifiche del momento l'Europa risponde ai colossi di Usa e Cina con i suoi supercomputer e uno avrà sede in Italia. Il Comitato europeo sul calcolo ad alte prestazioni (EuroHPC) ha assegnato a Bologna la sede di uno di questi supercomputer del futuro, un macchina che viaggia verso una potenza di calcolo da un miliardo di miliardi di operazioni al secondo e sarà operativa nel 2021. Soddisfazione del ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Marco Bussetti per una scelta "motivo di orgoglio" e del presidente emiliano-romagnolo Stefano Bonaccini, "così diventiamo la Data Valley europea".

L'annuncio è stato dato in contemporanea dal Miur e dalla Regione Emilia-Romagna. L'Italia aveva presentato la candidatura lo scorso 21 gennaio grazie a un consorzio congiunto con la Slovenia, nell'ambito di un progetto guidato dal Consorzio interuniversitario Cineca, con Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste. La nomina è avvenuta nell'ultima riunione del comitato dell'EuroHPC JU, consorzio Ue preposto allo sviluppo di una rete di supercomputer. Bologna è uno degli otto siti che accoglieranno i centri di supercalcolo e ospiterà uno dei tre maggiori, insieme a Spagna (Barcellona) e Finlandia (Kajaani). Gli altri cinque fratelli 'minori' andranno a Sofia (Bulgaria), Ostrava (Repubblica Ceca), Bissen (Lussemburgo), Minho (Portogallo), Maribor (Slovenia).

La 'macchina' che arriverà a Bologna prenderà un'ampia porzione del Tecnopolo che sta prendendo forma all'ex Manifattura Tabacchi, accanto all'altro 'cervellone', quello del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Ecmwf). Il supercomputer europeo ha un valore di 120 milioni di euro e altrettanti ne serviranno per sostenerne il costo totale di acquisizione e gestione. Si tratta di un calcolatore 'pre-esascala', ovvero che va verso una capacità di calcolo di un miliardo di miliardi di operazioni al secondo. L'Emilia-Romagna, dove si concentra il 70% della capacita di calcolo e di storage nazionale, passa così dalla 19/a alla quinta posizione nella classifica mondiale.

La roadmap da cui prenderà vita concretamente il centro di calcolo a Bologna procede su due binari paralleli: da un lato la Regione Emilia-Romagna si occuperà della predisposizione del sito e dall'altro la Commissione Ue lancerà una gara internazionale per costruire la macchina. Non oltre la metà del 2020 il sito dovrà essere pronto e poi si comincerà, in loco, a costruire il supercomputer in modo che per l'inizio del 2021 possa cominciare a funzionare. Intanto con le prove di collaudo e con la delicata migrazione di dati dal Cineca e dall'Infn. Soltanto a questo punto l'enorme capacità di calcolo sarà a disposizione di migliaia di ricercatori di tutto il mondo per progetti e ricerche le cui priorità verranno dettate da Bruxelles: si va dallo studio del funzionamento del cervello a quello dell'evoluzione dell'universo, dalla progettazione di nuovi farmaci alla lotta ai cambiamenti climatici.

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