Emilia Romagna

Maltempo, allerta rossa per le piene dei fiumi

Criticità elevata per il rischio di esondazioni e frane

Redazione Ansa

Passa da moderata a elevata l'allerta meteo in Emilia-Romagna: la criticità diventa rossa oggi e per tutta la giornata di domani, mercoledì 29 maggio, a causa del rischio esondazioni e frane anche di medio-grande estensione nella pianura emiliana centrale dove già stanno transitando le piene di alcuni fiumi. Allerta arancione estesa a domani su gran parte del territorio. L'ultimo bollettino dell'Arpae segnala nuove precipitazioni a partire dal pomeriggio di oggi con intensificazione durante sera e notte. Piogge anche nella mattinata di mercoledì 29 maggio.

GLI AGGIORNAMENTI DEL 29 MAGGIO

Nel Modenese per precauzione sono già stati chiusi alcuni ponti: Ponte Alto e Ponte dell'Uccellino, tra Modena e Soliera, entrambi sul fiume Secchia. Chiuso anche il ponte Motta sulla provinciale 468 a Cavezzo. Sul Panaro stop alla circolazione sul ponte di Navicello vecchio e sul Tiepido chiuso il ponte di strada Curtatona.

Per fronteggiare l'ondata di maltempo la Regione Emilia-Romagna ha chiesto e ottenuto dal Governo lo stato di mobilitazione nazionale per le possibili piene: permette di utilizzare tutte le risorse necessarie della Protezione civile nazionale.

Al momento la situazione idrometrica dei fiumi Secchia e Panaro vede il superamento della soglia 2 in alcune sezioni (rispettivamente a Ponte Bacchello e nel tratto Bomporto-Camposanto), dove stanno transitando i colmi di piena. Dalle 20 di ieri impegnati 120 volontari (30 squadre) per il monitoraggio degli argini del Panaro e soprattutto del Secchia tra il Modenese e il Reggiano. I coordinamenti interessati sono quelli di Modena e Parma, oltre alle guardie ecologiche volontarie (Federgev). Attivate altre 9 squadre di volontari dai coordinamenti di Ferrara, Ravenna, Rimini, più Federgev, Associazione nazionale carabinieri e Croce Rossa.

Un nubifragio si è abbattuto sul Piacentino nel pomeriggio. I danni più seri si sono registrati in alta Valdarda e in Valtidone, dove sono esondati torrenti e canali. A Langhirano, nel Parmense, parte del paese è stato allagato da una bomba d'acqua. 

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