Emilia Romagna

È di Davide Maran il corpo trovato in un fiume sloveno

Confermata l'identità dello studente italiano scomparso a marzo

Redazione Ansa

E' di Davide Maran, lo studente di Cento nel Ferrarese, scomparso a marzo, il corpo trovato il 19 giugno nel fiume Ljubljanica a Lubiana. Lo conferma la polizia della capitale slovena, precisando che l'autopsia disposta dal giudice non ha evidenziato tracce di violenza. Sui resti è stato compiuto il test del Dna.

L'identificazione è confermata anche dall'Ambasciata italiana a Lubiana, preannunciando forse per i prossimi giorni una comunicazione formale della polizia slovena con altri dettagli. Per Davide, 26 anni, non era la prima volta all'estero, aveva già viaggiato da solo e vissuto esperienza in altri Paesi. In Slovenia per motivi di studio, di lui si erano perse le tracce il 25 marzo. Quel giorno era stato visto nelle prime ore del mattino a Lubiana, dove si era trasferito da qualche settimana per frequentare un master in fitochimica. Poi la famiglia, non avendo più sue notizie, ha lanciato l'allarme: si è messa in contatto con la polizia slovena che, insieme a quella italiana, ha dato il via alle ricerche, che subito si sono concentrate sul fiume che taglia in due la città. La sorella e gli amici hanno condiviso una foto del giovane sui social.

L'immagine di Maran in breve tempo è rimbalzata sulle bacheche di tutta Italia. E gli amici, in quei giorni tra marzo e aprile, avevano caricato la macchina di volantini ed erano partiti da Cento alla volta di Lubiana, per tappezzare la città con le foto di Davide. Difficile, stando ai racconti di chi lo conosceva bene, pensare ad un allontanamento volontario.

"Non lo avrebbe mai fatto. Era legato alla famiglia e coscienzioso: un ragazzo bravo e responsabile", dicevano gli amici. Stessa opinione quella dell'ex docente universitaria con la quale Maran aveva mantenuto i rapporti anche dopo gli studi. Dopo la scomparsa non erano mancati 'avvistamenti': tre le segnalazioni nel nord Italia, rimaste però senza riscontri. Poi un video che ha frenato ma non spento le speranze. Nelle immagini di una videocamera di sorveglianza si vedeva un ragazzo scivolare nel fiume: poteva essere Davide. Poi più niente. Fine delle segnalazioni. Le ricerche però non sono mai state interrotte. Anche gli amici hanno creduto e sperato in un epilogo diverso. Il corpo ritrovato martedì aveva di nuovo fatto vacillare tutti. "Viviamo nell'attesa" di sapere, avevano detto gli amici. Il Dna ha confermato che purtroppo era proprio lui. La famiglia, da subito chiusa nel riserbo, non ha mai voluto parlare con altri che non fossero gli agenti impegnati nel caso. "Abbiamo tutti sperato fino all'ultimo istante di poter riavere Davide", dice il sindaco di Cento Fabrizio Toselli, ricordandolo come un "ragazzo promettente, amato e benvoluto".
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it