(ANSA) - RIMINI, 21 FEB - Traffico di armi: è l'accusa che la
procura generale di Tripoli ha formulato nei confronti di Giulio
Lolli, l'imprenditore bolognese arrestato in Libia a fine
ottobre quando è stato prelevato dalle forze speciali di
deterrenza "Rada", militari che dipendono dal ministero
dell'interno libico, e da allora detenuto in carcere. La
conferma del capo d'accusa all'italiano arriva dalla procura
generale di Tripoli, che tramite l'ambasciata italiana è in
continuo contatto con la procura della Repubblica di Rimini e il
sostituto procuratore Davide Ercolani che ne aveva chiesto la
cattura internazionale e l'estradizione in Italia al termine
dell'indagine sul crac milionario di Rimini Yacht.
Quando a fine ottobre scorso è stato arrestato dai militari
"Rada" che l'hanno prelevato da casa sotto gli occhi della
giovane moglie libica, Lolli lavorava su una motovedetta
dell'unità marittima speciale con la scritta "Police", a capo di
un gruppo di 11 persone, per fermare il transito dei migranti
verso l'Europa.
Libia: accusa traffico armi per italiano
Giulio Lolli, Pirata 'Rimini Yacht', lavorava su motovedetta