Emilia Romagna

Morti Lugo, Corte dispone perizia

Soddisfazione delle difese che l'avevano richiesta

Redazione Ansa

(ANSA) - RAVENNA, 22 FEB - Una perizia medico legale sulle cause della morte della paziente. Dopo un'ora e mezza di camera di consiglio, e' quanto ha deciso la Corte d'Assise d'Appello di Bologna nel processo che vede imputata l'ex infermiera 44enne Daniela Poggiali, condannata in primo grado all'ergastolo per l'omicidio di una sua paziente 78enne compiuto all'ospedale di Lugo, nel Ravennate, l'8 aprile 2014 con una iniezione letale di potassio. Soddisfatte le difese, che avevano chiesto questo supplemento dibattimentale. Udienza aggiornata al 9 marzo per il conferimento dell'incarico.
   "Vorrei dire al Presidente e a questa Corte che adesso avete elementi in più per giudicare questa vicenda assurda e dolorosa per me e per restituire giustizia a Rosa Calderoni". E' quanto l'imputata Daniela Poggiali ha detto in spontanee dichiarazioni prima che i giudici verso le 12.15 si ritirassero in camera di consiglio. Il processo di appello vede imputata l'ex infermiera 44enne, condannata in primo grado all'ergastolo per l'omicidio di una sua paziente 78enne compiuto all'ospedale di Lugo, nel Ravennate, l'8 aprile 2014 con una iniezione letale di potassio. E' stata la prima volta da quando è sotto indagine che l'ex infermiera ha fatto esplicito riferimento alla paziente da lei, secondo l'accusa, uccisa, Rosa Calderoni. Prima dell'imputata aveva parlato in controreplica il suo legale storico Stefano Dalla Valle, il quale tra le altre cose aveva detto che "quando la Poggiali uscirà dal carcere, la prima cosa che farà sarà andare a casa dei familiari a chiedere scusa": il riferimento è per i familiari della paziente defunta che comprare nelle celeberrime foto in cui la Poggiali sorride accanto al suo cadavere. Il nuovo legale della Poggiali, l'avvocato Lorenzo Valgimigli, principale autore dell'istanza per la perizia medico legale, al termine dell'udienza ha detto soddisfatto che "abbiamo un Himalaya da scalare ma oggi iniziamo a sperare". L'imputata è stata riaccompagnata nel carcere di Bologna.

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